Medio Oriente. Notte di combattimenti a Gaza. Bimba uccisa a un posto di blocco
I raid israeliani nella Striscia di Gaza, la notte scorsa
È stata un'altra notte di intensi combattimenti a Khan Yunis, nel sud di Gaza. Le forze di difesa israeliane hanno riferito che l'aeronautica ha lanciato attacchi su circa 30 obiettivi “significativi” di Hamas nell'area. Obiettivi che includevano siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture. I combattimenti stanno continuando anche oggi. Sarebbero stati colpiti anche «numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano», dopo che, sabato scorso, un lancio di razzi aveva danneggiato una base aerea strategica nel nord di Israele. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è tornato ad “avvertire” gli Hezbollah: «Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune»
Ieri, come ha fatto sapere l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 16 persone sono morte in bombardamenti israeliani nella Striscia. Colpiti a morte altri tre giornalisti palestinesi mentre una bambina palestinese di 3 anni è rimasta uccisa ad un posto di blocco, a Gerusalemme est, dal fuoco di militari israeliani che hanno ammesso l'errore. Fonti israeliane riferiscono che almeno due dei giornalisti colpiti, che lavoravano per Al Jazeera, si trovavano in un veicolo con «un agente terroristico che stava manovrando un drone, mettendo a rischio» le forze dell'Idf. Alcuni media palestinesi, rilanciati da Times of Israel, hanno riportato la morte, in un attacco aereo israeliano, di Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987. Secondo il ministro della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore, in totale 73 palestinesi sono stati uccisi e 99 sono stati feriti dagli attacchi delle forze israeliane.
Torna forte il pressing del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che oggi, ancora una volta, sarà in Medio Oriente. Intanto “Save the Children” ha evidenziato che «mille bambini sono stati amputati in tre mesi», e che la situazione a Gaza è così grave che alcuni interventi chirurgici vengono eseguiti senza anestesia.