Nel 2013, al livello globale, vi erano circa 232 milioni di migranti internazionali, un numero che è aumentato di oltre 77 milioni, pari al 50%, tra il 1990 e il 2013. Tra questi, circa il 59% (136 milioni) abita nelle regioni sviluppate del globo, mentre le regioni in via di sviluppo ospitano circa il restante 41% (96 milioni di migranti).Sono i dati contenuti nella nota diffusa oggi dalla Sala Stampa Vaticana, al termine dell'intervento del cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. I dati sono ricavati dal rapporto 2013 del Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite e dall'Organizzazione mondiale per la migrazione (Oim). Dei circa 136 milioni di migranti internazionali che abitano nel Nord del mondo, circa 82 milioni (pari al 60%) sono nati in un Paese in via di sviluppo, mentre i restanti 54 milioni (ossia il 40%) sono nati in un altro Paese del Nord.
Dei circa 96 milioni di migranti internazionali che abitano nel Sud del mondo, circa 82 milioni (86%) sono nati nel Sud del mondo, mentre i restanti 14 milioni (14%) provengono dal Nord del mondo.
Quanto alle zone di partenza dei migranti internazionali, l’Asia è il primo continente della lista con circa 92.500.000 persone emigrate, seguito poi dall’Europa (58.400.000 persone), dall’America Latina e Caraibi (36.700.000 persone), e dall’Africa (31.300.000 persone). In coda, vi è l’America del Nord con circa 4.300.000 persone emigrate e l’Oceania con un numero di 1.900.000 migranti.
Dal punto di vista del continente/regione di destinazione, il primo posto spetta all’Europa, dove ora si trovano circa 72.400.000 migranti; seguita poi dall’Asia con circa 70.800.000 immigrati e dall’America del Nord con circa 53.100.000 immigrati. Gli ultimi posti nell’elenco sono occupati da Africa (18.600.000), America Latina e Caraibi (8.500.000), e infine l’Oceania con 7.900.000 immigrati.
I flussi migratori tendono, quindi, a recarsi verso i Paesi del Nord del mondo, però, la migrazione verso il Sud, tuttavia, non è un fatto da sottovalutare né trascurare.
In generale, si notano quattro assi di migrazione: Nord-Nord, Sud-Sud, Nord-Sud e Sud-Nord e secondo il