Norvegia. Fa strage con l'arco a Kongsberg. «Un danese che si era radicalizzato»
La polizia norvegese nel centro della cittadina di Kongsberg subito dopo la cattura, nella serata di mercoledì, dell’aggressore
A dieci anni dalla terribile strage di Utoya, compiuta dall’estremista di destra Anders Breivik, la Norvegia torna a vivere l’incubo di un altro attacco.
Era il tardo pomeriggio di mercoledì quando a Kongsberg, una località a circa 80 chilometri dalla capitale Oslo, un uomo ha iniziato ad aggirarsi in strada armato di arco e frecce e a colpire poi i passanti da un supermercato. Una scena quasi irreale, da film, ma dalle conseguenze drammatiche. Solo dopo uno scontro con l’uomo armato, la polizia è riuscita a bloccarlo. Le autorità hanno subito parlato di «molte vittime e feriti», senza specificare oltre il bilancio. A tarda sera, però, i media norvegesi riferivano di almeno cinque morti, mentre la polizia non escludeva la matrice terroristica.
Sull’area coinvolta sono stati fatti arrivare anche gli artificieri e uomini dell’intelligence. «Purtroppo, possiamo confermare che ci sono diversi feriti e anche, sfortunatamente, diversi morti», sono state le prime parole di Oyvind Aas, un funzionario della polizia locale. «L’uomo che ha commesso questo atto è stato fermato dalla polizia e, per quanto ne sappiamo, c’è solo una persona coinvolta», ha aggiunto il rappresentante delle forze dell’ordine. Il movente dell’attacco rimane al momento sconosciuto.
La polizia inizialmente non aveva fornito dettagli sul sospettato, tranne che si trattasse di un uomo ed fosse stato portato alla stazione di polizia nella vicina città di Drammen.
Secondo le informazioni confermate soltanto a distanza di 24 ore, in una conferenza stampa: «L'uomo danese che è stato preso in custodia in Norvegia perché sospettato di un attacco con arco e frecce nella piccola città di Kongsberg che ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre due si era convertito all'islam ed era già stato segnalato come radicalizzato», ha riferito la polizia norvegese. «In precedenza c'erano stati timori che l'uomo fosse radicalizzato», ha spiegato il capo della polizia Ole B. Saeverud in conferenza stampa. Le vittime della strage sono quattro donne e un uomo, tutti di età compresa tra i 50 e i 70 anni, ha detto Saeverud. Entrambe le vittime ricoverate si trovano in terapia intensiva. Fra queste, un agente di polizia fuori servizio che era all'interno del negozio.
Si tratta di «una tragedia per tutti. Non ci sono parole per descriverla», ha sottolineato il sindaco di Kongsberg, Kari Anne Sand, nel commentare l’attacco. «L’unità di crisi è attiva e funzionante, cerchiamo di aiutare tutte le persone coinvolte», ha aggiunto Sand. Proprio ieri in Norvegia il leader del partito laburista e prossimo primo ministro, Jonas Gahr Stoere, neo vincitore delle elezioni dopo 8 anni con la destra al potere, ha presentato la sua proposta per formare un governo in coalizione con due partiti, la Sinistra socialista e l’euroscettico Partito di centro. Impossibile, al momento, dire se l’uomo che ha agito a Kongsberg avesse anche un movente politico.
Da sapere
Il massacro di Utoya dieci anni fa. Il 22 luglio scorso è stato il decimo anniversario delle stragi di Oslo e Utoya, compiute da Anders Behring Breivik. Quest’ultimo ha realizzato un primo attacco nella capitale, piazzando un’autobomba di fronte al palazzo del governo: 8 persone sono state uccise. Due ore dopo, il killer ha fatto irruzione al campo dei giovani laburisti, nell’isola di Utoya e ha fatto fuoco: 69 ragazzi sono stati massacrati.