Nord Corea. L'allarme Onu: undici milioni di nordcoreani alla fame
La base di Sohae, usata per i lanci satellitari, in un'immagine del 2012 (Ansa)
Un Paese sempre più alla fame. E un leader che riprende a giocare d’azzardo, dopo il fallimento del summit con Donald Trump. L’ennesimo allarme sulla Corea del Nord arriva dall’Onu. Quasi undici milioni di nordcoreani hanno bisogno di assistenza di base, per fare fronte a necessità elementari di carattere alimentare e di salute. E la situazione è destinata ad aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi, dopo che la produzione agricola è crollata del nove per cento lo scorso anno (rispetto al 2017), registrando un minimo storico. Secondo il rapporto "Priorità e necessità della Corea del Nord nel 2019", stilato dalle Nazioni Unite, l'insicurezza alimentare investe il 43,4 per cento della popolazione. Questo significa che 10,9 milioni di nordcoreani sono malnutriti.
Le Nazioni Unite hanno calcolato che servono 120 milioni di dollari per l'assistenza necessaria a mantenere in vita 3,8 milioni di persone che ne sono totalmente dipendenti ed è questa la cifra che chiedono ai Paesi donatori, ha spiegato Tapan Mishra, il coordinatore residente in Corea del Nord per l'Onu. "Gli interventi umanitari in Corea del Nord sono una ancora di salvataggio di importanza critica per milioni di persone", ha aggiunto, precisando che il piano dà la priorità a donne, bambini, anziani e portatori di handicap (il 90 per cento degli alimenti e il 92 per cento dell'assistenza medica è destinato a bambini di meno di cinque anni e a donne). "A causa della riduzione dei raccolti, così come dell'impatto delle inondazioni e dell'ondata di caldo, l'insicurezza alimentare aumenterà nel 2019, in modo particolare fra le persone più vulnerabili".
Mentre il Paese agonizza, Kim Jong-un avrebbe dato l’ordine di ripristinare la base di Sohae, usata per i lanci satellitari nel 2012 e 2016, che il leader nordcoreano si era impegnato a smantellare l'anno scorso nell'ambito dei negoziati con gli Stati Uniti. È quanto emerge, secondo esperti negli Usa e fonti di intelligence in Corea del Sud, da nuove immagini satellitari.
Le immagini, riportano i media internazionali, sono state prese due giorni dopo il fallimento del summit di Hanoi tra Kim e il presidente americano Donald Trump. Le foto indicherebbero che la Corea del Nord ha fatto rapidi progressi nella ricostruzione di strutture sulla rampa di lancio del sito. La base, nota anche come Tongchang-ri, viene usata anche per il collaudo dei motori dei missili, ma non è mai stata utilizzata per il lancio di missili balistici.
Per l’analista Laura Bicker, Kim vuole saggiare “i limiti della pazienza di Donald Trump”. Senza tutta via arrivare a rompere l’idillio tra i due leader (che stenta però a tradursi in una azione comune), ed esporsi a ventuali, dure, ritorsioni da parte degli Usa: “Questa rinnovata attività potrebbe essere il modo di Pyongyang di incastrare Washington, solo un piccolo promemoria per l'amministrazione Trump che ha la tecnologia per costruire armi e che non si arrenderà facilmente”. Per Grace Liu, ricercatore associato presso il Center for Nonproliferation Studies di Monterey, è però "possibile che questa attività faccia parte di un progetto di ristrutturazione a lungo termine che non ha nulla a che fare con i risultati di Hanoi".