Centinaia tra donne e bambini sarebbero stati presi in ostaggio dai miliziani jihadisti di Boko Haram durante l'assalto a Baga, la località nello Stato di Borno, Nigeria nord-orientale, teatro otto giorni fa del peggiore eccidio nella storia del Paese africano, oltre duemila civili o
soldati regolari trucidati: a denunciarlo sono state alcune
superstiti della strage, liberate in seguito o riuscite a fuggire.
"C'erano oltre cinquecento donne e centinaia di bambini", ha spiegato
una di loro, Kaltuma Wari. "Quelli di Boko Haram hanno catturato
circa trecento di noi e ci hanno rinchiuse in una scuola", ha
raccontato un'altra scampata, che ha chiesto di poter rimanere
anonima. "Dopo quattro giorni hanno lasciato andare le anziane, le
madri e la maggior parte dei bambini, ma stanno ancora tenendo
prigioniere le ragazze".
Gran parte degli
ostaggi sarebbero segregati nei dormitori o nelle classi
dell'istituto, gli altri tenuti all'aperto malgrado il clima
rigido della stagione. "Non hanno toccato nessuna, ma alle
giovani prestavano maggiore attenzione", ha proseguito Kaltuma,
40 anni. "Le tenevano d'occhio e loro erano sempre accompagnate
da miliziani armati ovunque andassero, persino al bagno".
Spesso le prigioniere erano costrette a cucinare per i
propri carcerieri, e molte rifiutavano il cibo perchè
spaventate o troppo preoccupate per la sorte dei congiunti.
Simili testimonianze, e le cifre riferite, non hanno finora
trovato conferma da parte di fonti indipendenti.