Decine di persone sono
rimaste uccise nell'attentato messo a segno ieri sera da due
attentatori in una moschea di Maiduguri, nel Nord-Est della
Nigeria. "Tutti quelli che erano nella moschea sono morti. Non
una sola persona è riuscita a salvarsi", ha detto un commerciante
che si trovava vicino al luogo dell'attentato, Muhtari Ahmadu.
Un vigilante che sostiene le forze di sicurezza contro i
jihadisti di Boko Haram, Amadu Marte, ha precisato che
sono stati
contati "42 cadaveri fuori dalla moschea". Dopo le esplosioni,
la
moschea è crollata, ferendo "molte persone che erano in
preghiera", si legge nel comunicato della polizia.
Secondo il racconto dei testimoni,
i kamikaze si sono mischiati
ai fedeli: uno degli attentatori si è fatto esplodere una volta
entrato nella moschea, mentre il secondo ha innescato l'esplosivo
poco dopo, quando molte persone stavano accorrendo per prestare
soccorso alle prime vittime. "
Quando i soccorritori e la gente
comune si sono radunati davanti al luogo, c'è stata la seconda
esplosione, che ha ucciso molte persone", ha raccontato ancora
Marte.
Al momento non è giunta alcuna rivendicazione, ma
i sospetti
cadono su Boko Haram, movimento islamista nato proprio a
Maiduguri nel 2002, contro cui Nigeria, Niger, Ciad e Camerun
hanno lanciato un'offensiva congiunta a fronte del moltiplicarsi
di attacchi nelle zone di confine.Due giorni fa,
l'amministrazione americana ha annunciato l'invio di 300 militari
in Camerun per operazioni di intelligence, monitoraggio e
ricognizione contro Boko Haram.
Sono almeno 17.000 le persone rimaste uccise e oltre 2,5 milioni
quelle costrette ad abbandonare le proprie case a causa della
rivolta armata lanciata da Boko Haram nel 2009.