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Il business. Ancora attacchi alle scuole in Nigeria: rapiti 210, ma 180 già liberati

Redazione Esteri venerdì 12 marzo 2021

Militari a Gusau, nello Stato di Zamfara: da tempo sono accusati di inefficienza contro la delinquenza comune e i terroristi di Boko Haram

Ancora paura in Nigeria e ancora sequestri di alunni e alunne per alimentare il già florido business delle estorsioni. Uomini armati hanno rapito ieri sera 210 tra studenti e studentesse, dopo un assalto a un istituto nello Stato di Kaduna, nel nordovest del Paese. Ma 180 di loro sono già stati liberati questa mattina. Ne restano una trentina nelle mani dei rapitori.

Gli assalitori hanno attaccato nella notte il Federal College of Forestry Mechanisation, aprendo il fuoco. L'istituto si trova vicino a un'accademia militare. Genitori e parenti degli studenti si sono radunati stamani nei pressi dell'istituto in attesa di notizie. Poi l'annuncio del governo dello Stato del Kaduna: salvati "42 studentesse, 8 dipendenti e 130 studenti". "Alcuni degli studenti salvati erano feriti e stanno ricevendo cure mediche in una struttura militare", riferisce il sito nigeriano Daily Post citando la dichiarazione del ministro dell'Interno dello Stato del Kaduna, Samuel Aruwan.

Da dicembre sono circa 800 gli studenti rapiti in diversi attacchi in Nigeria e poi liberati dopo trattative. Nel solo Stato di Kaduna sono quasi 2.000 le persone uccise o rapite da bande criminali nel 2020.

Tentato sequestro in una scuola: 13 persone uccise

Ieri sera, invece, uomini armati hanno ucciso 13 persone in un attacco a una scuola nello Stato nord-occidentale di Zamfara. Secondo le testimonianze di persone del posto, alcuni banditi sarebbero arrivati in moto e avrebbero aperto il fuoco contro il personale di guardia della struttura nella notte tra mercoledì e giovedì. Evidentemente si è trattato di un fallito tentativo di sequestro degli studenti. L’ennesimo.

Nello Stato di Zamfara 300 ragazze erano state rapite il mese scorso in un collegio e poi rilasciate. Episodio che aveva accentuato le proteste contro il governo locale e l'esercito, accusato di inettitudine e connivenza con i delinquenti comuni che spesso vengono assoldati per i sequestri dai terroristi di Boko Haram.