Circa 50.000 persone sono state costrette alla fuga a causa dell'attacco lanciato venerdì scorso, e proseguiti domenica e lunedì, dai jihadisti di Boko Haram a Bosso, nel Sud-Est del Niger. Lo ha riferito oggi l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). "Si stima siano 50.000 le persone fuggite per l'attacco di venerdì" e la maggior parte di loro hanno raggiunto a piedi la città di Toumour, 30 chilometri a Ovest di Bosso, ha detto ai media il portavoce dell'Unhcr, Adrian Edwards. Altre persone si sono dirette a Diffa, 140 chilometri a Ovest di Bosso, e a Kabelawa, a Nord di Bosso, dove si trova un campo che può ospitare 10.000 persone ma che è già quasi al completo. L'attacco a Bosso è stato uno dei più sanguinosi lanciati da Boko Haram in Niger: secondo le autorità di Niamey ci sono stati 26 morti tra le proprie file e 55 morti tra i miliziani di Boko Haram. In un comunicato, l'Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari dell'Onu (Ocha) di Niamey ha sottolineato che acqua, cibo, riparo e aiuti medici sono "i bisogni più urgenti" degli sfollati. La regione di Diffa ospita già più di 240.000 rifugiati e sfollati.