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Usa. New York scopre gli asili «free»

Elena Molinari venerdì 5 settembre 2014
Primo giorno di scuola a New York, e atteso debutto di un nuovo, inedito programma nella storia della metropoli. Per la prima volta il Comune ha offerto l’accesso gratuito all’asilo alla maggior parte dei bambini di quattro anni d’età. La scuola dell’obbligo negli Stati Uniti inizia ai cinque anni, con la frequenza della classe di Kindergarten, che è anche la prima offerta dal settore pubblico. Al di sotto di quell’età, la maggior parte dei genitori americani deve rivolgersi ad asili privati, perché ben pochi Stati o Comuni organizzano o finanziano interamente l’educazione negli anni della materna.  Il governo federale finanzia Head Start, un programma che sovvenziona la frequenza di asili privati per le famiglie più povere. Ma in una città come New York, dove il costo di una materna a tempo pieno supera facilmente i mille dollari al mese (qualcosa di meno nelle scuole private a ispirazione religiosa), moltissime famiglie a reddito medio basso decidono ogni anno di tenere a casa i propri figli fino ai 5 anni, affidandosi a parenti o a centri (spesso poco qualificati) per la cura dei più piccoli. Una realtà che genera ritardi nell’apprendimento l’anno successivo, quando i bambini iniziano la scuola dell’obbligo, e che viene considerata all’origine dell’enorme divario nel rendimento scolastico dei figli delle famiglie più povere e di quelle benestanti. Il nuovo sindaco democratico Bill de Blasio aveva fatto dell’asilo gratis, almeno per un anno, uno dei capisaldi della sua piattaforma elettorale. E ieri, otto mesi dopo il suo arrivo al timone della Grande Mela, 51mila bambini hanno potuto sedersi in una classe di pre-kindergarten gratuita. Lo scorso anno il programma federale, sommato ad alcune iniziative locali, permetteva a 20mila bambini l’accesso a un’istruzione gratuita a livello di materna. L’espansione del programma non è però finita. Il prossimo anno De Blasio vuole aggiungere altri 20mila posti, e altrettanti l’anno seguente, fino a coprire il fabbisogno di tutti i bambini di quattro anni della città.  Circa due terzi dei piccoli sono stati inseriti in strutture private già certificate, che hanno superato gli esami dei vigili del fuoco, del dipartimento alla Salute e di quello all’Istruzione. La retta in questi casi è interamente a carico del Comune, che intende finanziare il costo del programma (calcolato a regime attorno ai 340 milioni di dollari l’anno) con un aumento delle tasse comunali sulle famiglie più abbienti e sulle proprietà più lussuose.