Il Nepal e l'India erano già
stati teatro di un devastante terremoto il 15 gennaio del 1934,
quando un sisma di magnitudo 8 devastò le città di Kathmandu,
Munger e Muzaffarpur, con più di 11.000 morti, e lo Stato
indiano del Bihar, dove persero la vita in oltre 7.000.
Il terremoto fu avvertito da Lhasa a Bombay e a Calcutta
crollò la cattedrale di San Paolo. Una curiosità: nel
visitare le aree devastate del Bihar, il mahatma Gandhi disse
che era la punizione divina per l'incapacità indiana di
eliminare le discriminazioni verso la casta degli intoccabili.
Il 18 settembre 2011 un terremoto
di magnitudo 6,9 aveva investito lo Stato nord-orientale
indiano del Sikkim, non lontano dalla frontiera nepalese,
causando in totale 111 morti, di cui sei proprio in Nepal. In
particolare a Kathmandu ci furono tre morti per il crollo di un
muro dell'ambasciata britannica.
Il Nepal si trova in una zona a rischio sismico perchè
vicino a due placche che per milioni di anni si sono mosse
insieme, arrivando a formare la catena montuosa dell'Himalaya.
Il Paese è undicesimo nel mondo per il pericolo di terremoti.