Una lunga fila di taniche, bidoni o semplici bottiglie di plastica. L'acqua potabile arriva in un villaggio del Nepal ed è una festa: 10mila persone ritrovano la speranza. Per loro, dice il volontario del Cesvi, "sono gocce di vita". L'attività di distribuzione dell'acqua a Bungamati è stata realizzata interamente
con i fondi che Cesvi ha raccolto dai privati cittadini italiani. La comunità locale, dal canto suo, ha messo a disposizione la mano d'opera per il trasporto e il travaso dell'acqua dai camion cisterna ai serbatoi provvisori. Il Comune locale ha ristabilito la tubatura e un timido filo d'acqua ha ricominciato a scorrere e a riempire i serbatoi di emergenza posti nei punti chiave del villaggio, in modo che tutti possano avere accesso all'acqua in egual misura.
“L'acqua è ancora poca e di scarsa qualità ma nei prossimi giorni dovrebbe essere in quantità sufficiente a coprire il fabbisogno minimo delle famiglie: fino ad allora continueremo con il nostro servizio di fornitura", spiega Pietro Fiore, esperto di emergenze del Cesvi impegnato in Nepal.
“Grazie alla collaborazione con la comunità,