Mondo

Intervista. L'ex vicepremier: «Il Cremlino ora cerca vendetta»

Giovanni Bensi mercoledì 5 marzo 2014
Boris Nemtsov è stato primo vicepremier della Russia ed è ora uno dei più noti op­positori al regime di Vladimir Pu­tin. È co-presidente del gruppo d’opposizione Partito Repubblica­no di Russia - Partito della Libertà Popolare e dirigente del movi­mento Solidarnost. Ha partecipa­to attivamente alle proteste contro la rielezione di Putin alla presi­denza il 4 marzo 2012. Come tanti in Russia egli crede che Putin non abbia ancora elaborato una strate­gia per il “dopo-Ucraina”.Allora, che farà adesso Putin?Molto dipenderà dalla piega che prenderanno gli avvenimenti a Kiev. Secondo i suoi piani, la pre­sidenza dell’Ucraina, dopo le «fol­lie » del Majdan Nezalezhnosti, la Piazza dell’Indipendenza, avrebbe dovuto rimanere nelle mani di Vik­tor Janukovich, definito «il solo de­tentore legittimo» del potere in U­craina.Ma adesso sembra che non sarà così...Ha sentito che cosa ha detto Putin oggi (ieri)? Ha insistito che Ja­nukovich resta «l’unico presiden­te legittimo» dell’Ucraina, ma ha ammesso di considerarlo ormai fuori gioco. Putin è arrivato a sup­porre, e a dire all’interessato, che «non ha più alcun futuro politico». Ma anche in queste condizioni con le forze filo-occidentali al po­tere, Putin dovrà fare qualcosa...Certo. A grandi linee è chiaro che cosa farà Putin. Si vendicherà. Sca­tenerà una guerra commerciale con l’Ucraina e continuerà febbril­mente a costruire il gasdotto South Stream per convogliare il gas aggi­rando l’Ucraina. Il fatto che questo gasdotto avrà costi stratosferici, il fatto che questo prezzo dovremo pagarlo noi con l’au­mento del prezzo del gas in Russia, per lui non ha nessuna impor­tanza. Neppure il fatto che le capacità di e­sportazione già adesso sono sfruttate solo a metà, lo preoccupa. Si vendicherà. A spese della Russia e dei suoi cittadini.Se è difficile dire che cosa farà Pu­tin, secondo lei che cosa dovreb­be fare?Iniziare trattative con l’Europa in vista dell’associazione. L’Europa è il nostro più importante partner commerciale e la creazione di una zona di libero commercio con es­sa sarebbe evidentemente vantag­giosa per la Russia. Maggiore è la concorrenza, migliore è la qualità e minori sono i prezzi. Anche la questione del­l’abolizione dei visti con l’Europa, dopo la firma dell’accordo, si ri­solverà più rapidamen­te. In secondo luogo non impedire all’Ucrai­na di concludere un ac­cordo di associazione, ma agire in parallelo con essa. Cercare di ac­cordarsi sulla creazione di un con­sorzio per il trasporto del gas con l’Ucraina e l’Europa contempora­neamente alla firma del trattato di associazione. Chiudere l’affare del South Stream. La sua costruzione rovinerà il Gazprom e la Russia.Dunque, in questa partita per l’U­craina Putin ha perduto...Ha sottovalutato il popolo ucraino. Come, fra l’altro, sottovaluta il po­polo russo.In che modo?Quando sull’Euromajdan si sono riunite 100mila persone, Putin, se­condo le sue abitudini cekiste, ha pensato che tutti fossero venuti con i soldi del Dipartimento di Sta­to e che fosse tutta colpa della Cia. Non gli è venuta in mente la sem­plice idea che a Kiev, secondo tut­ti i sondaggi, i fautori dell’euroin­tegrazione sono più numerosi de­gli assertori dell’Unione Doganale (filo-russa). E le persone sono pronte a difendere la loro scelta.