L'emergenza. «700 migranti morti in mare in 5 giorni»
Sarebbero, invece, circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l'incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che - da una seconda imbarcazione - avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro". A raccontare la vicenda agli operatori dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) in Sicilia sono stati due sopravvissuti di nazionalità palestinese. Secondo i sopravvissuti, gli "scafisti", che si trovavano su un'altra barca, avrebbero cercato di convincere i migranti a salire su una nave più piccola e di fronte al loro rifuto non hanno esitato a far rovesciare la barca dove si trovavano. I due superstiti, trasportati a Pozzallo in Sicilia, hanno riferito che a bordo c'erano circa 500 profughi di nazionalità siriana, palestinese, egiziana e sudanese. Sempre secondo l'Oim sarebbero 700 i migranti morti nel Mediterraneo negli ultimi cinque giorni. Negli ultimi mesi, diverse centinaia di persone hanno perso la vita cercando di raggiungere le coste italiane, punto di approdo verso i Paesi del Vecchio Continente. Nell'incidente più grave avvenuto di recente, 170 persone sono risultate disperse alla fine di agosto al largo delle coste libiche. Secondo i dati forniti dall'Unhcr, l'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu, dall'inizio dell'anno oltre 100mila persone hanno raggiunto l'Italia e quasi 2mila sono morti nel tentativo. Lo scorso ottobre si era registrata la peggiore ecatombe nel Canale di Sicilia, con 366 morti e 155 superstiti. L'Italia reagì lanciando l'operazione Mare Nostrum e chiedendo un maggiore impegno europeo: richiesta recepita solo di recente, con l'annuncio per fine novembre dell'avvio della missione Frontex Plus.