La rivolta. Navi da guerra sparano su un mercato nell'est del Myanmar: è strage
L'esercito sta facendo affluire più truppe nelle regioni nordoccidentali che si stanno ribellando ai golpisti
Almeno 12 civili sono stati uccisi nel Myanmar da colpi di artiglieria caduti su un mercato affollato nello Stato occidentale di Rakhine. Il fatto avviene mentre le forze militari al potere e quelle anti-giunta si scambiano la responsabilità delle ultime violenze che hanno scosso il Paese del sud-est asiatico.
Il gruppo ribelle Arakan Army che opera nel territorio di Rakhine, al confine con il Bangladesh, ha comunque affermato che una nave da guerra militare al largo della città portuale di Sittwe ha sparato proiettili nel mercato di Myoma giovedì sera, uccidendo 12 persone e ferendone più di 80. Diametralmente opposta la versione della giunta golpista che ha trasmesso una dichiarazione sul canale televisivo statale Myawaddy, sostenendo che i proiettili sono stati sparati dai guerriglieri.
Sittwe e altre città del Rakhine si trovano ad affrontare blackout informativi poiché la giunta ha reimposto il blocco di Internet. Da ottobre la giunta golpista, al potere dal primo febbraio del 2021 è alle prese con la più grande sfida alla sua presa sul potere, dopo che gruppi ribelli armati hanno lanciato attacchi coordinati contro avamposti militari in diversi Stati del Paese. Nel Rakhine i combattimenti sono concentrati vicino alla capitale dello Stato, Sittwe, un importante porto e centro commerciale sul Golfo del Bengala. Un portavoce del gruppo etnico armato ha detto che l'Esercito Arakan ha cacciato le truppe della giunta da almeno cinque città tra cui Paletwa, un importante centro commerciale, e Ponnagyun, a soli 34 km (21 miglia) da Sittwe.