Stati Uniti. Il bando agli islamici sbarca alla Corte Suprema
Bimbi sfollati dalla Siria in un campo in Giordania: le loro famiglie attendono un visto per gli Usa (Ansa)
L'amministrazione del presidente Donald Trump ha chiesto la Corte suprema Usa di reintrodurre il divieto temporaneo di ingresso alle persone che provengono da sei Paesi a maggioranza musulmana già ripetutamente bocciato dai tribunali di grado inferiore. Il governo ha presentato ricorso alla massima istanza giudiziaria americana contro la sentenza della Corte d'appello del Quarto circuito, che ha confermato il blocco su tutto il territorio nazionale del provvedimento.
L'amministrazione ha chiesto inoltre alla Corte suprema di rimuovere lo stop al provvedimento sul piano nazionale deciso da un altro giudice delle Hawaii, sul quale pende il giudizio della Corte d'appello del Nono circuito. Nella sua bocciatura del provvedimento la Corte d'appello dei Quarto circuito ha scritto di "restare scettica" sul fatto che lo stop ai viaggiatori da Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen abbia "più a che fare con la sicurezza nazionale che con l'attuazione del “muslim ban” promesso dal presidente" in campagna elettorale.
Trump aveva inizialmente emesso un divieto di ingresso negli States ai cittadini di sette Paesi, ma la misura è stata subito bloccata da vari tribunali. A marzo aveva perciò emesso un secondo ordine esecutivo, che è oggetto del ricorso, il quale esclude l'Iraq dalla lista dei Paesi off limits ed elimina il bando indefinito degli ingressi dei rifugiati siriani. Ma anche questa seconda versione non ha avuto miglior fortuna nei tribunali.