La canicola non dà tregua a Mosca, immersa in una nube di cenere. E ora anche le autorità ammettono che la mortalità, nella capitale, è raddoppiata negli ultimi giorni a causa dell'ondata di caldo e fumo provocata dagli incendi di boschi e torba. Mosca è soffocata da una nube di cenere e la Russia è oscurata da una nuvola che ha raggiunto la stratosfera. I pompieri e l'esercito combattono con un'area di fuoco che copre 1.740 chilometri quadrati in un'ondata di caldo che è la peggiore degli ultimi mille anni. E le previsioni non sono rassicuranti. Le temperature saliranno a 44 gradi centigradi nelle zone più colpite, nella parte occidentale del Paese, e un leggero calo di 3-4 gradi non è previsto fino a mercoledì. Non solo: la gravissima siccità ha fatto impazzire il mercato dei cereali, spingendo al rialzo i prezzi del grano al tasso più veloce degli ultimi 30 anni e sollevando lo spettro di una crisi alimentare. E mentre i moscoviti che possono fuggire dalla capitale, non si placano i timori, anche in Occidente, per gli impianti nucleari. Le autorità russe, infatti, hannodichiarato lo stato d'emergenza per la centrale nucleare di Mayak, nella città di Ozersk, assediata dagli incendi. «È stato dichiarato lo stato d'emergenza - si legge in una nota - nelle foreste e nei parchi del distretto di Ozersk a causa del complicarsi della situazione relativa al pericolo di incendio».La centrale di Mayak, sito militare dell'ex Unione Sovietica, ospita un impianto per la produzione di materiale nucleare destinato alla fabbricazione di bombe atomiche. La centrale è situata negli Urali meridionali tra le cittadine di Kasli e Kystym, nel comprensorio amministrato dalla città di Ozersk.
AUMENTANO I MORTI PER IL CALDOIl timore che il tasso di mortalità a Mosca fosse aumentato circolava da giorni e l'ammissione rompe giorni di silenzio da parte delle autorità moscovite e federali. Circolava il sospetto che il governo avesse attuato una copertura in stile sovietico, il che aumentava le critiche alla gestione della crisi da parte del Cremlino. Stamane invece l'aumento dei morti a Mosca è stato confermato dal capo del dipartimento Sanità dell'amministrazione, Andrei Seltsovski: «Gli obitori della capitale russa -dove in un periodo normale si registrano giornalmente 360-380 decessi e attualmente quasi 700- sono praticamente pieni». Del resto, Alexander Frolov, capo dell'ufficio meteorologico russo Rosgidromet, ha detto che «dalla fondazione della nazione, negli ultimi mille anni, non era mai stata registrata una simile ondata di caldo nè da noi nè da nostri antenati». Come se non bastasse, le autorità russe temono una ondata di epidemie, in particolare di colera, per la prolungata ondata di caldo che colpisce il Paese. «Temiamo l'importazione del colera dal sud est dell'Asia, dal Pakistan, dove la situazione non è buona», ha spiegato il capo medico-sanitario Ghennadi Onishenko. I servizi sanitari, ha aggiunto, hanno «rafforzato il controllo delle malattie infettive» a causa di alcuni segnali, come il moltiplicarsi di casi di gastroenterite acuta e il deterioramento della qualità dell'aria in 52 delle 83 regioni russe». «Prendiamo delle misure per organizzare il controllo del cibo ed esigiamo la fornitura di acqua potabile laddove si siano ridotte le fonti di alimentazione», ha aggiunto.Qualche timida buona notizia arriva dal fronte incendi. Il numero dei roghi non è praticamente variato nelle ultime ventiquattro ore, ma l'area interessata dalle fiamme è diminuita di di 16mila ettari. Ma sul fronte economico l'impatto già adesso è enorme. Dopo che la scorsa settimana il premier Vladimir Putin ha annunciato il divieto di esportazione di grano dal 15 agosto al 31 dicembre, innescando un rialzo dei prezzi, oggi un analista ha ipotizzato che il raccolto di grano potrebbe essere quest'anno di un terzo inferiore rispetto all'anno scorso (43 milioni di tonnellate invece che i 61,7 milioni dello 2009). E la principale organizzazione di produzione dello zucchero ha fatto sapere che la siccità potrebbe ostacolare la produzione di zucchero da barbabietola, riducendola dagli attesi 4 milioni di tonnellate a 3,2-3,5 milioni di tonnellate.