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Ucraina. «Mosca lavora con il Vaticano per il ritorno dei bambini spariti»

Angela Napoletano, Nello Scavo lunedì 11 dicembre 2023

La devastazione provocata da un attacco russo a Kiev

Una nota dell’agenzia di stampa russa Tass fornisce alcuni aggiornamenti sui risultati della “diplomazia umanitaria” messa in campo da papa Francesco con l’incarico affidato al cardinale Matteo Zuppi, inviato del Pontefice per la crisi in Ucraina. Dall’inizio il porporato ha insistito su una questione cruciale: il ritorno a casa dei bambini ucraini trasferiti in Russia dalle autorità di occupazione fin dalle prime settimane di guerra. La Tass ha fatto sapere che il Commissario del presidente russo per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova – destinataria con Vladimir Putin di un mandato di cattura della Corte penale internazionale – ha presentato una relazione «sui risultati dell’interazione con l’inviato del Papa» riferita ai «primi sei mesi di cooperazione». «Le informazioni del cardinale Matteo Zuppi – ha spiegato l’ufficio stampa di Llova-Belova – ci hanno permesso di localizzare immediatamente i bambini e di verificare il loro status». Mosca precisa che «l’esame di ogni caso prevede una sequenza di azioni, che includono l’interazione diretta con i parenti dei bambini, la raccolta e l’analisi delle informazioni disponibili sul caso e l’invio di richieste agli enti autorizzati per ottenere informazioni sul possibile luogo di soggiorno dei minori», ha dichiarato il servizio stampa del Commissario ai diritti dell’infanzia. Anche Mosca ha confermato che «i rappresentanti del Vaticano hanno aiutato nelle trattative che hanno preceduto il ricongiungimento con i parenti dell’adolescente Bogdan Ermokhin, che è stato trovato senza tutore a Mariupol nel 2022», ma che secondo la Russia era stato «trasferito con il suo consenso sotto la tutela di una famiglia russa», anche se il ragazzo nega questa ricostruzione ed aveva provato a fuggire. Nei giorni scorsi Bogdan ha lasciato la Russia in aereo, e «rappresentanti della Nunziatura apostolica erano presenti all’aeroporto di Mosca quando Bogdan è partito».
Secondo l’ufficio di Lvova-Belova, sono state ricevute informazioni da parte ucraina attraverso il cardinale Matteo Zuppi, che hanno permesso di confrontare i dati sui bambini.
Il governo del Regno Unito, intanto, ha annunciato un pacchetto da 3,7 milioni di sterline per assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. I fondi serviranno a supportare la raccolta delle informazioni, le indagini e i processi. Una parte verrà utilizzata anche per addestrare i pubblici ministeri ucraini all’intelligence open source e per insediare in Polonia una sede di Opora, il Centro britannico-ucraino di documentazione sui crimini di guerra. Sono più di 110mila gli abusi registrati sino ad oggi all’ufficio del procuratore generale di Kiev. Fare in modo che le vittime abbiano giustizia, ha sottolineato Olga Aivazovska, presidente di Opora, «è parte integrante della sicurezza in Europa». A tal proposito va ricordato che giovedì e venerdì si terrà a Bruxelles la sessione del Consiglio Europeo che dovrà decidere sull’avvio formale delle trattative sull’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. «Non riesco neppure a immaginare le conseguenze devastanti se il vertice non approverà questa decisione», ha commentato Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri di Kiev.
Il capo della diplomazia ucraina ha ricordato che il Parlamento locale ha già varato tre delle quattro leggi raccomandate dalla Commissione Europea: due sull’anticorruzione e una sulle minoranze. La quarta, quella sulla cosiddetta “de-oligarchizzazione”, è in calendario. «Questo – ha evidenziato Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli Esteri – è il momento di massimo sostegno a Kiev». «L’Ucraina riuscirà a superare lo stallo negli aiuti da parte degli Usa causato dalle divergenze al Congresso», ha detto invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla vigilia dell’incontro oggi alla Casa Bianca con Biden, reduce da un viaggio in Argentina, accompagnato da una serie di polemiche.