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Ucraina. L'arcivescovo: orfani deportati. Bufera sull'accusa russa di "bomba sporca"

Redazione Internet lunedì 24 ottobre 2022

Un bambino evacuato da Kherson, controllata dai russi, sul pullman che lo porterà in Crimea a Oleshky

L'arcivescovo maggiore di Kiev, Shevchuk, denuncia nuove "deportazioni". "Kherson, città sul Dnipro, nel sud dell'Ucraina, - fa sapere - sta diventando il centro di un grande confronto. Gli occupanti stanno saccheggiando la città distruggendola, espellendo i suoi abitanti. La trasformano in un avamposto di future pesanti battaglie dove potrebbe essere versato molto sangue. Ma il cuore soffre soprattutto per i bambini orfani. I bambini orfani che sono privati delle cure parentali e dunque, sono i più vulnerabili, in particolare, tra gli orrori della guerra". "Abbiamo ricevuto informazioni che 46 ospiti della Casa del Bambino di Kherson sono stati deportati con la forza a Simferopol. Preghiamo per questi orfani, perché è dovere antico di ogni vescovo in ogni comunità cristiana prendersi cura soprattutto delle vedove e degli orfani. Preghiamo per gli orfani che vengono rapiti in Ucraina e poi deportati verso una ignota destinazione finale".

Mosca accusa Kiev di "bomba sporca". Usa e Londra: falsità per escalation

"Nessuno si lascerebbe ingannare" se Mosca intensificasse il conflitto in Ucraina utilizzando il pretesto dell'uso da parte di Kiev di una "bomba sporca" menzionata dal governo russo: hanno dichiarato oggi in una nota congiunta Parigi, Londra e Washington. I ministri degli Esteri francese, britannico e americano "respingono le accuse palesemente false della Russia secondo cui l'Ucraina si starebbe preparando a usare una bomba sporca sul proprio territorio". Gli ucraini e l'Occidente sospettano che la Russia sia pronta a far esplodere essa stessa una "bomba sporca" per giustificare un'escalation militare.

Mentre continua a bombardare le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, ancora costretta a lunghi blackout in diverse regioni, la Russia è tornata a innescare lo scontro diplomatico. A dar voce alla "preoccupazione" di Mosca è stato ieri il ministro della Difesa Serghei Shoigu, che ha ripetuto le accuse in telefonate con gli omologhi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Turchia. Affermazioni seccamente respinte dai Paesi occidentali e bollate da Kiev come "assurde" e "pericolose".

"Cosa abbiamo già sentito dalla Russia? Una bugia sul nazismo, sullo sviluppo delle armi nucleari e sui piccioni combattenti. Cosa stiamo ascoltando ora? 'Bomba sporca', 'far saltare in aria la diga'. È anche questa una bugia. Non esiste una 'bomba sporca'. Solo sporchi tentativi di giustificare il genocidio con una nuova falsità", ha avvertito Mykahilo Podolyak, braccio destro del presidente Volodymyr Zelensky.

E il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha scritto su Twitter di aver chiesto al capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Rafael Grossi di inviare esperti negli impianti nucleari ucraini per smentire le affermazioni russe: "Non abbiamo nulla da nascondere". Grossi "ha accettato" di "inviare urgentemente esperti nelle strutture in Ucraina".

Intanto Mosca fa sapere che "una previsione della situazione delle radiazioni, preparata dai nostri esperti e confermata in seguito dalle organizzazioni di ricerca europee competenti, mostra che un (eventuale, dalla centrale di Zaporozhizhia, ndr) rilascio radioattivo interesserà quasi tutta l'Europa". Lo ha dichiarato il capo delle truppe russe per la protezione nucleare, biologica e chimica, generale Igor Kirillov.

Nella sua intensa giornata di scambi diplomatici, ieri il responsabile della Difesa di Vladimir Putin è tornato in particolare a sentire l'omologo americano Lloyd Austin per la seconda volta in tre giorni. Un nuovo segnale dell'importanza del mantenimento di una linea di comunicazione tra le due grandi potenze, sullo sfondo delle tensioni sempre più forti tra la Russia e la Nato.

Stamani il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha accusato Parigi e Berlino di non mostrare "alcun interesse" a partecipare alla mediazione. E ha escluso che il presidente Vladimir Putin abbia intenzione di tenere conversazioni telefoniche con i leader occidentali, simili a quelle che ha avuto ieri Shoigu con i suoi omologhi.

Che cos'è la "bomba sporca"

La bomba sporca è "una bomba radioattiva a basso potenziale che inquina: una di quelle armi da terrorista" spiega all'Adnkronos il generale Paolo Capitini, docente di Storia militare alla Scuola Sottufficiali dell'Esercito di Viterbo.

"Russia e Ucraina si accusano di possedere la 'bomba sporca' e in termini militari si chiama 'tabù nucleare', un'arma non arma. Sanno esattamente cosa provocherebbe, gli effetti devastanti dell'uso di un'arma del genere. Da Hiroshima non è stata più usata l'arma atomica e credo che allora non sapessero ciò che stavano facendo". L'uso di tale ordigno "non conviene, è politicamente insostenibile e militarmente stupido. Anche perché si espone concretamente alla possibilità che la Nato faccia alzare i suoi aerei per una robusta risposta convenzionale".

Raid russi sulle infrastrutture, ucraini senza elettricità

Sul terreno, l'Ucraina continua a fare i conti con pesanti interruzioni alle forniture energetiche, dopo i continui bombardamenti russi alle infrastrutture critiche civili, che secondo le autorità hanno causato anche la perdita del 90% dell'energia eolica e del 50% di quella solare. Blackout programmati sono avvenuti in diverse regioni, compresa la capitale Kiev, mentre le autorità insistono nel fare appello alla popolazione a risparmiare sui consumi.

Le tensioni continuano anche intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, cruciale per la rete elettrica di Kiev. Il G7 ha condannato i "ripetuti" rapimenti da parte della Russia dei manager e del personale dell'impianto, chiedendo l'immediata restituzione all'Ucraina del "pieno controllo" della struttura, oltre al rilascio "immediato" delle persone rapite.

Ai genitori dei bimbi portati in Russia: "Andranno a scuola lì"

Le accuse di sequestri non riguardano solo funzionari e operatori. Secondo il sindaco di Energodar, che ospita la centrale di Zaporizhzhia, i russi non intendono restituire alle famiglie i bambini che dalla città erano stati portati nella regione russa di Krasnodar per una "vacanza" e ora sarebbero "ostaggi dei terroristi". Secondo Dmytro Orlov, "alcuni genitori hanno ricevuto segnali allarmanti. Gli occupanti gli hanno detto che i bambini 'rimarranno in Russia per un periodo indefinito' e di inviare vestiti più caldi, 'rassicurandoli' sul fatto che potranno andare a scuola lì".

Sul piano militare, gli occhi restano puntati su Kherson, dove i filorussi continuano ad evacuare i residenti denunciando il rischio di attacchi nella controffensiva ucraina nel Sud.

L'esercito di Mosca insiste con i raid a tappeto e ha rivendicato la distruzione di sette depositi di carburante nemici, tra cui uno contenente "più di 100mila tonnellate" nella regione centro-orientale di Cherkasi.