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TERRORISMO. Donne-kamikaze a Mosca Quaranta vittime nel metro

Giovanni Bensi lunedì 29 marzo 2010
Una Settimana Santa iniziata tragicamente nel sangue ieri in Russia, dove quest’anno la Pasqua ortodossa coincide con quella cattolica. Gli attentatori hanno colpito di mattina a Mosca, nell’ora di punta: poco prima delle 8 (le 6 in Italia) nella metropolitana della capitale si sono verificate due esplosioni, alla stazione Lubjanka, davanti alla sede dell’Fsb, e a quella, situata sulla stessa linea, ma assai più lontana, denominata Park Kultury - Radialnaja, dove è stato rinvenuto anche un ordigno inesploso. Gli attentati non sono stati direttamente rivendicati, ma su un sito dei guerriglieri caucasici (Kavkazchat.com) un «comandante» di nome Ubaydullah ha espresso la sua «gioia» per l’accaduto. «I cani (cioè i russi, ndr), scrive il «comandante», si rallegrano quando uccidono qualcuno dei nostri, pensano che loro non saranno mai raggiunti dal dolore. E invece ecco che il dolore li ha raggiunti. La risposta è arrivata molto presto! Al-hamd-ul-Illah! ("Grazie ad Allah!). Sul luogo degli attentati sono al lavoro gruppi operativi del ministero per le situazioni di emergenza e della Croce Rossa. I corpi delle vittime e i feriti hanno incominciato ad essere estratti già poco dopo le esplosioni.Le esplosioni hanno provocato la morte di 40 persone ed il ferimento di non meno di 102. Tra le vittime, ha comunicato l’ambasciatore Vittorio Claudio Surdo, non vi sono italiani. Gli attentati sono stati compiuti da due donne-suicide, le cosiddette shahidah («martiri»). I loro cadaveri sono stati già ritrovati e la procura ha emesso mandati di cattura contro altre due donne che vengono definite «di aspetto slavo», cioè non meridionale, caucasico, e sono considerate loro complici. L’immagine delle due donne, che accompagnavano le attentatrici, sono state fissate dalle telecamere di sorveglianza. Le cinture esplosive che portavano le attentatrici sono state fatte saltare mentre i due treni erano fermi in stazione con le porte aperte: così sono state colpite persone che si trovavano non solo nei convogli, ma anche sulle banchine.Il traffico sulla metropolitana è stato a lungo interrotto. Un passeggero ha dichiarato: «Lo scoppio ha fatto molto rumore ed ho avvertito le vibrazioni. C’era molto fumo che ha riempito tutto l’ambiente. E la gente gridava di spavento». Anche il traffico di superficie è andato in tilt e c’è chi ne ha approfittato: molti tassisti hanno aumentato fino a 10 volte la tariffa, provocando un ammonimento dello stesso premier Vladimir Putin che ha fatto appello ai trasportatori privati affinché «non approfittino della tragedia». Putin si trovava in visita a Krasnojarsk, in Siberia, ed è tornato immediatamente a Mosca dove ha preparato un decreto per l’indennizzo alle vittime e ai loro parenti. Egli ha dato anche disposizioni al ministro dei Trasporti Igor Levitin affinché, d’accordo con l’Fsb, si intensifichino le misure di sicurezza sui mezzi di trasporto. Putin ha promesso che i terroristi «saranno distrutti». Analoghe dichiarazioni sono state fatte anche dal presidente Dmitrij Medvedev, il quale ha invitato la popolazione alla «vigilanza». «È del tutto evidente – ha detto – che atti di tal genere vengono accuratamente pianificati e sono destinati a suscitare sentimenti di paura di massa con effetti destabilizzanti su tutto il Paese e la società». Medvedev ha ribadito che la lotta al terrorismo «sarà portata avanti fino in fondo, senza alcuna esitazione». Egli ha raccomandato che «bisogna controllare con fermezza la situazione, senza violare, naturalmente, i diritti dei cittadini». Il capo dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov, in un incontro con Medvedev, ha riferito che l’esplosivo impiegato negli attentati era «hexogene», alla stazione Lubjanka della potenza di 4 chilogrammi, mentre al Park Kultury ne sono stati usati da 1,5 a 2 chilogrammi. Per oggi a Mosca è stata proclamata una giornata di lutto, mentre le tv hanno cancellato i programmi di intrattenimento. Per il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov – che ha raccolto a Ottawa, in Canada, la solidarietà dei Paesi del G8 – ci sono «strette connessioni» tra il terrorismo caucasico che ha insanguinato ieri Mosca e le frange più estreme dei taleban afghani. Da parte sua il presidente Usa Barack Obama, in una telefonata a Medvedev, ha offerto cooperazione a Mosca per «assicurare alla giustizia» i responsabili degli attentati.