La morte di Lo Porto. Obama mette in discussione la tecnologia dei droni
Dopo l'uccisione del cooperante italiano Giovanni Lo Porto in un raid con droni Usa, Barack Obama starebbe riesaminando la strategia antiterrorismo basata sull'impiego dei droni, mentre una fonte pakistana ha rivelato alla Cnn che la famiglia di Warren Weinstein, l'americano morto con Lo Porto nel raid, nel 2012 pagò un riscatto per la liberazione. Il coperante di 73 anni, tuttavia, non fu liberato; i talebani, anzi, 'rilanciarono' chiedendo la liberazione di alcuni prigionieri negli Usa, fra cui la cosiddetta 'lady al Qaeda', AafiaSiddiqui, che sconta una pena di 86 anni in un carcere del Texas.
Per anni i consiglieri del presidente hanno detto che errori come quello che hanno provocato la morte di due ostaggi occidentali "non sarebbero mai avvenuti". Ed ora l'amministrazione si sta chiedendo se si sia fatto abbastanza per eliminare i rischi di questi errori". È quello che scrive oggi il Washington Post a proposito del raid dello scorso gennaio. Ad essere messa in discussione è la stessa strategia seguita in questi anni in cui l'amministrazione Obama ha usato i droni come arma principale della lotta al terrorismo, cioè quella della "near certainty". Le linee guida per l'autorizzazione ai raid, elaborate dal direttore dalla Cia John Brennan e firmate da Barack Obama, prevedono infatti che la luce verde per l'azione venga data quando sulla base delle informazioni di intelligence si ha la 'quasi certezzà che l'obiettivo colpito sia terroristico e che non si rischia di mettere in pericolo civili. "Purtroppo quest'ultima valutazione della 'near certainty' si è rivelata sbagliata", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. Una strategia che in questi anni è stata duramente condannata e contestata dalle associazioni per i diritti umani che accusano l'amministrazione Obama di aver provocato la morte di centinaia di civili. Weinstein e Lo Porto "non sono assolutamente i primi innocenti uccisi dai nostri droni, e in nessun altro caso gli Stati Uniti hanno chiesto scusa per i loro errori", ha detto Alka Pradhan, avvocato di Reprive U.S., organizzazione che rappresenta le vittime civili dei droni. Barack Obama ha annunciato che un'inchiesta verrà condotta per determinare come si sia arrivati a questo tragico errore, ma nella intelligence community c'è chi crede che non sia possibile arrivare ad un livello più alto di certezza se si vuole mantenere l'uso dei droni. "Chiedere un standard più alto di prova vorrebbe dire la fine di questo tipo di operazioni", ha detto Adam Schiff, capogruppo democratico alla commissione Servizi della Camera, ricordando che in questo caso non si è trattato di un drone che ha colpito "l'edificio sbagliato, una famiglia innocente, la tragedia è stata che vi fossero nascosti ostaggi innocenti".