Vittoria a mani basse alle elezioni
di ieri in Bolivia per il socialista Evo Morales: secondo gli
exit poll, il presidente ha avuto circa il 60% dei voti espressi
dai circa sei milioni di elettori.
Alle spalle di Morales, il leader di Unidad Democrata, il
conservatore Samuel Doria Medina, con il 24,5% dei voti. Dopo i primi exit poll, Morales è
giunto nel Palazzo Quemado, sede del governo, nella centrale
piazza Murillo al centro di La Paz, dove è stato accolto da un
gruppo di sostenitori.
Altri simpatizzanti stanno festeggiando in queste ore a
Cochabamba, Oruro e Potosì.
Per Morales, al potere dal 2005, si prospetta ora un terzo
mandato. Il presidente, che alle elezioni di ieri si è imposto
in otto dei nove dipartimenti del Paese, sarà quindi al potere
fino al 2018.
A confermare la regolarità del voto è stata tra l'altro una
missione di osservatori dell'Unasur, Unione delle nazioni
sudamericane, nonostante le critiche rivolte dall'opposizione.
Morales ha questa
notte dedicato il suo trionfo alle elezioni di ieri in Bolivia a
Fidel Castro e Hugo Chavez.
Dal palazzo presidenziale a La Paz, ha "ringraziato
questo nuovo trionfo del popolo boliviano", sottolineando che il
risultato elettorale gli permetterà di continuare a promuovere
"l'integrazione non solo tra i boliviani ma anche tra i
latinoamericani".
Alle presidenziali hanno vinto "la dignità e la sovranità del
nostro popolo" e la vittoria è dedicata all'ex
lider maximo
cubano Fidel Castro, al presidente venezuelano Chavez, morto nel
2013, e a "tutti i popoli del mondo che lottano contro
l'imperialismo".
Morales, primo presidente di etnia indigena del Paese, ha
affrontato le elezioni in assoluta tranquillità. Subito dopo
aver votato nel villaggio '14 de septiembrè, nella regione del
Chapare, si è augurato una vittoria "della democrazia",
sottolineando tra l'altro l'importanza per il risultato
elettorale dei tanti boliviani residenti all'estero.
Doria Morina ha votato nella capitale, La Paz, invitando i
boliviani a "fare attenzione alle proprie preferenze", ribadendo
così le critiche degli ultimi giorni al Tribunale elettorale, un
organismo - ha precisato - "funzionale al governo ed è al suo
servizio".
Morales è presidente dal 2005 e diventa così l'uomo che per più tempo è rimasto ai
vertici dello Stato nella storia del Paese. Alla base della sua
prevedibile vittoria c'è un'opposizione frastagliata e rissosa,
oltre alla situazione economica (il cui tasso di crescita per
quest'anno è per esempio del 5,2% secondo il Fmi) e ad una forte
politica d'inclusione sociale.
Morales si è d'altra parte mantenuto lontano dalle ricette
bolivariane più estreme, riuscendo a ridurre la povertà, in
parte proprio grazie al boom economico. Per ora, dunque, nulla
sembra potersi opporre al carisma di "el Evo", l'ex dirigente
"cocalero" aymara nato in una casa senza acqua né elettricità.
Morales rappresenta in altre parole la rivincita di un'intera
classe sociale che per decenni è stata mantenuta ai margini del
potere.