Perù. Il Covid ha ucciso Luis Bambarén, il vescovo del popolo delle baraccopoli
Non temeva la repressione delle autorità né la furia dei terroristi. Nel 1971 sfidò i militari agli ordini del generale Armando Artola per impedire lo sgombero violento dello slum di Pamplona, sulle colline di Lima. Quindici anni dopo, già pastore di Chimbote, continuò il suo impegno per i giovani e i contadini nonostante tre tentativi di omicidio da parte di Sendero Luminoso. A uccidere monsignor Luis Bambarén, oggi, a 93 anni, è stato il Covid. Il “vescovo dei poveri e del popolo delle baraccopoli” si è spento in una clinica della capitale, dove era stato ricoverato all'inizio della settimana, come ha confermato la Conferenza episcopale peruviana, di cui era stato presidente.
Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1944, è stato ordinato sacerdote quattordici anni dopo. A 39 anni, papa Paolo VI lo ha nominato vescovo di ausiliare di Lima. Era il 1968: un momento cruciale per la nascente metropoli, meta di un flusso di disperati dalle aree più povere del Paese nell'affanno di trovare una possibilità di sopravvivenza. Sono cominciati, così, a nascere i pueblos jóvenes, agglomerati di casupole nelle zone spopolate, senza luce né acqua né servizi. Il gesuita Bambarén ha accompagnato questo popolo senza cittadinanza nella ricerca di un minimo di giustizia per oltre dieci anni. Dal 1978, ha guidato la diocesi di Chimbote per quasi tre decenni. Un momento difficile per l'esplosione di violenza scatenata dai ribelli maoisti di Sendero Luminoso. I terroristi lo consideravano un pericoloso rivale nella conquista del sostegno dei poveri e, per questo, hanno provato ad assassinarlo. Hanno, invece, ucciso i due francescani polacchi, Michal Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, il bergamasco don Alessandro Dordi, nel 1991, ora proclamati beati e martiri.
«Ho cercato di lavorare per il bene del popolo, affinché ottenesse giustizia e i suoi diritti fossero rispettati. E sempre ho cercato di servire Dio nei suoi figli dimenticati» aveva detto monsignor Bambarén nel 2018, nel ripercorrere il proprio ministero, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'ordinazione episcopale.