Covid-19. Nel mondo 1,5 milioni di contagiati e quasi 90mila morti
Operatrice sanitaria in una terapia intensiva a Madrid
Oltre 48.000 persone nel mondo sono ricoverate in condizioni gravi o critiche a causa del coronavirus: è quanto emerge dal sito worldometers (Dadax), che partecipa al Progetto Real Time Statistics gestito da un team di ricercatori e sviluppatori internazionale. Per la precisione, i malati in condizioni "gravi o critiche" sono 48.244, pari al 4% del totale di 1.105.037: i rimanenti 1.056.793 (96%) in condizioni "lievi".
Secondo i dati della John Hopkins University, i casi positivi sono 1.484.811, con 88.538 decessi e 329.876 guariti. Gli Stati Uniti sono il Paese con il più alto numero di contagi, 432.132. L'Italia, con 139.422 casi di contagio, ha il più alto numero di decessi, 17.669.
Nel mondo le persone guarite sono oltre 330mila, rende noto la Johns Hopkins University. La Cina è in testa con oltre 77mila guariti, seguita dalla Spagna (48mila), dalla Germania (46mila) e dall'Iran (29mila).
Usa, 1.900 vittime in un giorno
Per il secondo giorno consecutivo negli Stati Uniti si contano più di 1.900 decessi (ieri 1.922, martedì 1.909). Gli Stati Uniti restano il Paese con il più alto numero di contagi a livello globale: 432.132 stando ai dati dellla Johns Hopkins University. i morti sono 14.817.
In Svizzera altri 785 contagiati, quasi mille i morti
Risale il numero dei nuovi casi in Svizzera, il Paese europeo che il più alto tasso di infezione di Covid-19 (un caso ogni 364 abitanti): da ieri sono 785 in più, per un totale di 23.574. I decessi sono quasi mille. A livello cantonale il Ticino continua ad essere il più colpito, con 2.714 casi e 219 decessi. Seguono Ginevra, Vaud e Basilea Città. Più di 178.500 persone sono state sottoposte al test e il 15% sono risultate positive. Secondo a calcoli del Politecnico federale di Zurigo, le misure ordinate dal Consiglio federale sembrano comunque avere un effetto. Una persona infettata lo trasmette in media solo a un'altra, dunque l'aumento dei casi è lineare e non più esponenziale. L'età media dei contagiati è di 52 anni, il 53% sono donne. Gli uomini però mostrano una maggiore vulnerabilità rappresentando il 63% dei decessi. L'età media delle vittime è di 83 anni.
In Spagna l'epidemia è "sotto controllo"
L'epidemia in Spagna è "sotto controllo" ha riferito il premier Pedro Sanchez intervenendo in Parlamento. Sanchez ha detto che le misure di contenimento messe in atto a partire dal 15 marzo hanno contribuito a contenere la diffusione del contagio. Il Parlamento vota oggi l'estensione delle misure restrittive fino al 26 aprile. Ieri i decessi sono stati 683, portando il totale delle vittime a 15.238. È salito a 152.446 il totale delle persone contagiate in Spagna, di cui 52.165 guarite.
In Olanda 2.396 vittime e quasi 22mila contagiati
Le autorità sanitarie olandesi riferiscono che da ieri sono stati segnalati 237 ricoveri ospedalieri (meno dei 308 del giorno precedente), 148 morti e 1.213 nuovi positivi. Complessivamente il numero dei decessi è di 2.396 mentre i contagi sono 21.762.
La mappa del contagio
Gran Bretagna, migliorano le condizioni di Johnson. Più di 750 decessi da ieri
Boris Johnson "continua a migliorare" dopo l'aggravamento dei sintomi di contagio da Covid-19 e il ricovero in ospedale. Lo afferma oggi un portavoce di Downing Street, parlando con i giornalisti a margine della riunione odierna del comitato governativo di emergenza Cobra presieduta dal ministro Dominic Raab in veste di supplente del premier. Johnson ha trascorso "una notte positiva" ed è "su di morale", ma resta "in terapia intensiva al St Thomas hospital di Londra". In serata è uscito dalla terapia intensiva.
In Gran Bretagna il bilancio delle vittime accertate è salito a 7.248, ieri erano 6.483.
Aumento record di contagi a Tokyo
Tokyo ha registrato un aumento record di contagi. Nella capitale giapponese sono stati confermati 181 nuovi casi, per un totale di oltre 1.500 contagiati. Il governatore di Tokyo Yuriko Koike ha invitato le aziende a passare rapidamente allo smart working. I gestori della telefonia mobile hanno mostrato come la circolazione delle persone nel centro di Tokyo sia stata ridotta solo del 30-40%.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha disposto lo stato di emergenza, ma non il lockdown, a Tokyo e in altre sei prefetture e le aziende sono state lente a concedere lo smart working ai dipendenti. Il governatore di Tokyo Yuriko Koike ha affermato che la città non può ritardare la chiusura di attività non essenziali per altre due settimane, come proposto dal governo di Abe.