Budapest. Ungheria, senza quorum il voto sui migranti
Ungheria al voto sulle quote, ma vende i permessi di soggiorno di G.M. Del Re (1/10)
IL 95% VOTA NO. Alla quasi unanimità, chi si è recato alle urne in Ungheria ha detto di no all'obbligo di accogliere profughi per alleggerire il carico di altri paesi dell'Ue, come Italia e Grecia. In tarda serata di ieri il risultato praticamente definitivo, al 95% delle schede scrutinate, è di una vittoria a valanga del "no" con una quota del 98% e solo un 2% andato al "sì".L'indecente misura di Marco Tarquinio (1/10)IL QUESITO REFERENDARIO. "Vuole che l'Ue possa prescrivere l'insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento ungherese?" era il quesito referendario sul quale il governo ha fatto una campagna che l'opposizione ha definito xenofoba e islamofoba. Orban si è speso con toni altisonanti (voto di "significato epocale") drammatizzando anche con un impegno a dimissioni in caso di un'impossibile vittoria dei sì. La campagna ha ricevuto l'appoggio del partito di estrema destra Jobbick che si innesta su una politica di chiusura sul fenomeno delle migrazioni: la rete metallica srotolata ai confini meridionali dopo la crisi dei profughi che l'anno scorso ha visto transitare per l'Ungheria quasi 400 mila migranti. Ma soprattutto l'aver accolto solo 508 richiedenti asilo, respingendone otto su dieci, con una durezza che dovrebbe ripetersi quest'anno.ORBAN CANTA VITTORIA. Secondo Orban, comunque, cambia poco: ribadendo quanto affermato ieri mattina dopo aver votato in una scuola elementare del suo quartiere a Buda, il premier ha sottolineato che "l'Ungheria, per primo fra i paesi dell'Ue" e "sfortunatamente" anche l'unico, "ha consultato il proprio popolo" sulle migrazioni. "Oltre 3 milioni di elettori" hanno "rifiutato un sistema di ricollocamento obbligatorio dei migranti": "Bruxelles dovrà tenerne conto", ha sostenuto annunciando una modifica costituzionale che proporrà lui stesso nelle prossime ore.NEGOZIATI CON L'UE. Già questa settimana Orban vuole "condurre negoziati" con l'Ue per ottenere che non sia obbligatorio per l'Ungheria accogliere "il tipo di gente" che "noi non vogliamo". A Bruxelles, dove la consultazione non avrebbe avuto valore neanche se il quorum fosse stato raggiunto, Orban troverà un muro.COMMISSIONE UE: LE QUOTE SONO LEGGE. "Come tutti sappiamo il referendum" in Ungheria sulle quote obbligatorie di richiedenti asilo "riguarda il futuro" perché i ricollocamenti decisi "sono legge e devono esseri rispettati". Così il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. Il portavoce ricorda che la Commissione "si riserva di intraprendere azioni" per chi non applica le decisioni.