Il 7 ottobre partirà
la seconda fase
dell'operazione navale dell'Unione Europea nel Mediterraneo
centro-meridionale Eunavfor Med per il contrasto ai trafficanti di
esseri umani. Lo ha annunciato l'Alto rappresentante della politica
estera europea Federica Mogherini, in visita al quartier generale
dell'operazione a Roma.
Nonostante le notizie delle ultime settimane abbiano richiamato l'attenzione soprattutto sulla rotta dei Balcani utilizzata dai migranti, "i numeri dicono che
la rotta del Mediterraneo centrale resta la più mortale", ha sottolineato Mogherini.
Nella seconda fase dell'operazione, che segue quella di raccolta delle informazioni di intelligence, sono previste in acque internazionali operazioni di
abbordaggio, perquisizione e confisca delle imbarcazioni e degli strumenti usati dai trafficanti. Gli obiettivi principali saranno le navi scorta che i trafficanti di esseri umani usano per affiancare i barconi stipati di migranti. "In queste settimane - ha detto Mogherini - sono stati evidenziati 20 casi in cui saremmo potuti intervenire se fossimo stati pronti. Non è un numero irrilevante".
Si chiamerà Operazione Sofia. Mogherini ha proposto di ribattezzare con il nome "Sofia" l'operazione militare europea Eunavfor Med. Sofia è il nome di una bambina, figlia di una donna migrante, nata a bordo di una delle unità navali che hanno preso parte alla prima fase dell'operazione. Denominare l'operazione con il nome della bambina nata a bordo di una delle navi, ha spiegato Mogherini, serve a "dare un segnale di speranza alle persone che stiamo salvando".
Solo in acque internazionali. Dieci giorni fa la Ue aveva approvato il ricorso alla forza
militare contro gli scafisti che operano a partire dalla Libia,
compreso il sequestro dei barconi vuoti, nell'ambito di un
rafforzamento dell'operazione navale in Mediterraneo. Le navi
europee potranno operare contro gli scafisti, ma a condizione di
restare nella acque internazionali e di non entrare in quelle
territoriali libiche, ha ricordato Mogherini.
La prima fase. L'operazione Eunavfor Med, lanciata a fine giugno, è forte di
quattro navi e vari aerei. Fino a oggi la missione, guidata
dall'ammiraglio italiano Enrico Credendino, ha svolto operazioni
di raccolta di informazioni d`intelligence, attraverso satelliti,
droni, intercettazioni elettroniche, in preparazione alle fasi
successive dell'intervento. Parallelamente, i Paesi europei
interessati hanno proceduto al salvataggio dei migranti in mare
con regole d`ingaggio simili alla missione italiana Mare Nostrum.
La terza fase. Per passare alla terza fase della missione, che prevede azioni in acque territoriali libiche, ha spiegato Mogherini, "ci sono delle precondizioni: innanzitutto avere delle autorità libiche con le quali poter lavorare in partnership; questo dipenderà dall'esito del dialogo in corso tra le diverse fazioni libiche che spero nei prossimi giorni possa portare alla formazione di un governo di unità nazionale. Ma c'è un quadro internazionale di legalità che stiamo rispettando e continueremo a rispettare, un quadro dato dalle leggi internazionali, dalle leggi del mare, che ci consentono di operare già in acque internazionali".