Sono oltre 8mila secondo la Bbc - più di
10mila per la stampa ellenica - i migranti accalcati in condizioni
sempre più precarie sul versante greco della frontiera con la
Macedonia in attesa di poter proseguire il viaggio verso il nord
dell'Europa. Malgrado la chiusura del confine migliaia di persone
continuano a viaggiare in direzione di Idomeni, dove c'è la recinzione di filo spinato: molti sono stati
costretti ad attendere a bordo di autobus fermi alle stazioni di
servizio lungo la strada da Atene. E altri continuano ad arrivare:
solo oggi più di un migliaio di persone ha raggiunto il porto di
Atene, il Pireo, proveniente dalle isole greche. Le autorità della Macedonia hanno riaperto per circa quattro ore le frontiere con la
Grecia, autorizzando l'ingresso di 170 profughi provenienti da
Siria ed Iraq.
Intanto le agenzie umanitarie continuano a lanciare l'allarme per le
condizioni in cui si trovano i migranti: l'Acnur, Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha sottolineato la gravità della
situazione e ha parlato di una crisi umanitaria auto-provocata che
ormai è al suo apice. L'allarme è alto soprattutto per le condizioni
di salute dei migranti, tra i quali ci sono molti bambini. Caroline
Haga, coordinatrice per le emergenze alla Croce Rossa ha riferito di
tre nuovi campi allestiti dai militari greci vicino Idomeni, ma già
pieni, ognuno con circa 2mila rifugiati.
La Commissione Europea oggi si riunisce per varare un nuovo strumento
per fornire assistenza umanitaria di emergenza ai migranti all'interno
della Ue. Il varo del piano è stato annunciato dopo che il presidente
della Commissione Jean-Claude Juncker ha parlato al telefono con il
premier greco Alexis Tsipras, "assicurandogli il sostegno suo
personale e della Commissione nell'affrontare la crisi dei migranti".
Intanto prosegue per il terzo giorno consecutivo lo sgombero del grande accampamento di migranti a Calais. La notte è stata tranquilla, anche se sono state bruciate alcune baracche. In mattinata le ruspe sono entrate in azione, dopo che la polizia ha avvertito i migranti di uscire dalle baracche. Sul posto si trovano agenti in assetto antisommossa, dopo che lunedì nel campo la situazione è degenerata e ci sono stati scontri. Nella giungla si trovano circa 1.000 i migranti, secondo il governo francese, ma sarebbero quasi 3.500 secondo le associazioni. Si tratta soprattutto di siriani, afgani e sudanesi.