Non si arresta l'esodo di
migliaia di profughi attraverso la rotta dei
Balcani, che passa per Croazia, Slovenia e Austria. Nella notte tra martedì e
mercoledì sono giunti in Slovenia 2.234 migranti dalla Croazia,
mentre ieri gli arrivi sono stati 6.877 in un giorno.
Da quando due settimane fa l'Ungheria ha chiuso le frontiere,
89.789 persone hanno attraversato la Slovenia. A sua volta, 2.829
immigrati sono arrivati in Croazia dalla Serbia, ha riferito il
ministero dell'Interno croato. Martedì sono stati più
di 4.800.
Secondo un accordo tra i due governi, da ieri la Croazia trasferisce i
rifugiati in Slovenia con i treni, evitando loro un lungo cammino
attraverso il confine a piedi. Da qui i migranti possono poi
continuare il loro viaggio verso l'Austria.
Nella città austriaca di Spielfeld sono arrivati la scorsa notte
1.100 persone e le registrazioni si sono svolte senza problemi. Verso
mezzanotte circa 900 migranti sono state trasferite nei campi di
accoglienza di Graz e Klagefurt e le autorità si attendono ora
l'arrivo di altri 4.000 rifugiati.Migranti alla frontiera tra Slovenia e Croazia (Ansa web)
Non si fermano gli sbarchi in Grecia. Questa mattina sono
giunti al porto del Pireo due traghetti con 3.173 immigrati e
rifugiati che, secondo la Guardia Costiera, si erano imbarcate dalle
isole di Lesbo e Chios. Secondo le autorità greche, da inizio anno più
di 545.000 persone hanno attraversato il mare dalla Turchia per
raggiungere le vicine isole greche del Mar Egeo. L'Alto Commissario
per i Rifugiati delle Nazioni Unite stima che 560.000 migranti, per lo
più provenienti dalla Siria devastata dalla guerra civile, sono
arrivati in Europa in questo modo.Nuovi muri in Europa. L'Austria costruirà una barriera lungo il confine con la Slovenia. Lo ha annunciato il ministro degli Interni di Vienna, Johanna Mikl-Leitne, intervistata dalla rete televisiva Oe, precisando che "si tratta di una misura per garantire un ingresso ordinato e controllato nel nostro paese, non di chiudere il confine". Anche la Slovenia ha annunciato la possibilità di costruire un muso sul confine con la Croazia.