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Narcos. Lo stillicidio in Messico: ucciso dodicesimo reporter

Redazione Esteri lunedì 26 agosto 2019

Una manifestazione contro la strage dei reporter in Messico (Ansa)

Uno stillicidio senza tregua. Il cadavere del giornalista Nevith Condés Jaramillo è stato trovato ieri in un appartamento di Tejupilco, nello Stato di Mexico. Lo riferisce la tv Milenio. Si tratta del 12/o operatore dell'informazione ucciso quest'anno nel Paese centroamericano.
L'emittente ha precisato che secondo un rapporto preliminare della polizia, Jaramillo sarebbe stato ucciso nella zona conosciuta come Cerro de Cacalotepec con quattro coltellate. Jaramillo fu il primo ad informare in giugno dell'incidente di un elicottero schiantatosi nella comunità di Rincón de Cristo, a Sultepec. La vittima, sul portale di informazione messicano 'El Observatorio del Sur' che dirigeva, ha sempre sollevato pesanti dubbi sull'incidente. L'omicidio di Jaramillo rientra in una recrudescenza di attacchi contro la stampa. Sull'omicidio di Condés Jaramillo sta indagando la Procura generale dello Stato del Messico secondo il quotidiano 'El Sol de Méxicò. Il direttore di 'El Observatorio del Sur', secondo alcune testimonianze, aveva chiesto di essere incluso nel meccanismo di protezione dei giornalisti del governo federale dopo aver ricevuto delle minacce da parte dei gruppi criminali legato ai narcos.

Condés Jaramillo è il dodicesimo giornalista ucciso quest'anno in Messico e il suo omicidio è stato compiuto nella stessa settimana in cui le Nazioni Unite hanno denunciato che il meccanismo di protezione dei giornalisti in Messico "non garantisce la sicurezza". Durante l'amministrazione del presidente Andrés Manuel López Obrador, che è salito al potere a dicembre si è intensifiocata l'offensiva del crimine organizzato nei confronti dei media: il Messico resta uno dei Paesi più pericolosi al mondo per esercitare la professione giornalistica.