Li hanno massacrati nella casa, situata a pochi passi dal centro e dal commissariato di Ixguatlán de Madero. Segno che la criminalità organizzata è sempre più forte e feroce anche nello Stato di Veracruz, nell’oriente messicano. Dove la guerra tra i narcos del Golfo, los Zetas e Nueva Generación si accanisce contro i civili. Senza distinzioni. Un’ennesima, tragica dimostrazione è stato l’assassinio di
padre Hipólito Villalobos Lima e
padre Nicolás de la Cruz Martínez, sacerdoti della parrocchia di San Cristobal. La Procura locale si è affrettata ad annunciare l’arresto di 4 sospetti e l’arrivo di una squadra speciale di investigatori. Il rischio che anche questo duplice delitto resti impunito, come il 98 per cento degli omicidi, è alto.Anche la Chiesa è duramente colpita dalla spirale di violenza. Il parroco
Carlos Ornelas Puga di Ciudad Vitoria, nel Tamaulipas, è sparito da esattamente un mese fa. Mentre il 27 dicembre, sarà il primo anniversario della scomparsa del sacerdote
Santiago Álvarez Figueroa di Jiquilpán, nel Michoacán. Almeno 12 sacerdoti sono stati assassinati durante l’esecutivo precedente, quello che ha lanciato l’offensiva contro il crimine dando il via alla narco-guerra, in cui sono morte almeno 100mila persone. Non a caso, la recente Assemblea della Conferenza episcopale messicana (Cem) ha dedicato ampio spazio al tema. E, nel documento conclusivo, i vescovi hanno affermato: “Facciamo nostro l’intenso dolore e l’atroce sofferenza che, in lungo e largo nel Paese, sperimentano molte persone, famiglie, migranti vittime della violenza”.