Un nuovo trattato europeo con «modifiche strutturali» per affrontare la crisi, con una regola d'oro sui bilanci dei singoli Stati e «sanzioni automatiche per chi non rispetta la regola del 3% di deficit». È il frutto del pranzo di lavoro fra il presidente francese
Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca
Angela Merkel, illustrati in una conferenza stampa all'Eliseo.Parigi e Berlino vorrebbero un'adesione di tutti i Paesi al nuovo testo «perché nessuno si senta escluso». Tuttavia, ha ammesso la Merkel, per andare avanti sulla riforma dell'Europa «preferiamo agire a 17» per evitare che «alcuni Paesi possano ritardare» il processo.Ma dall'incontro a due è emersa anche confermata la contrarietà a emissioni comuni all'Eurozona. «La Germania e la Francia sono d'accordo per dire che gli Eurobond non sono la soluzione alla crisi, in nessun caso», ha sottolineato Sarkozy, subito echeggiato dalla cancelliera. Per Sarkozy, che pure aveva in passato manifestato disponibilità sul tema, «quella di mettere in comune i debiti è un'idea piuttosto strana: Francia e Germania contribuirebbero a pagare i debiti degli altri senza poterli controllare». Quanto alla regola d'oro, ha aggiunto, «vogliamo che venga inserita in ogni Costituzione dei 17 Paesi dell'area dell'euro e che porti verso l'equilibrio" dei conti. Sui quali, ha spiegato il presidente francese veglieranno i singoli organismi nazionali mentre la Corte di giustizia europea «non potrà annullare i
budget nazionali» ma «potrà verificare la conformità» con il nuovo trattato. Solo così, ha spiegato, «l'euro e l'Europa usciranno rafforzate, si ritroverà la crescita e si ridurrà il numero dei disoccupati».Sul fronte pratico, la Merkel ha anticipato l'intenzione di «comunicare i dettagli a Van Rompuy» e di «tenere una riunione ogni mese» a livello di leader del"Eurozona, per verificare l'andamento delle riforme, almeno fino a quando durerà la crisi.Sarkozy ha ammesso la volontà di «procedere a marce forzate per ridare fiducia nell'euro» così da rendere possibile nel prossimo vertice dell'Unione di "giovedì e venerdì di approvare tutte le nostre proposte». «Non abbiamo tempo - ha affermato Sarkozy - siamo consapevoli della gravità della situazione, bisogna andare il più velocemente possibile sulla base dell'accordo fra la Francia e la Germania, che è aperto agli altri». Altro nodo, quello del fondo salva-Stati: Parigi e Berlino puntano ad anticipare dal 2013 al 2012 l'introduzione del meccanismo europeo di stabilità, che sostituirà l'attuale Efsf, i cui fondi, ha detto la cancelliera, «saranno utilizzati in partnership con Fmi».«Il patto di stabilità è stato edulcorato, abbiamo fatto errori», ma oggi, ha ammonito la Merkel, bisogna intervenire «se vogliamo mantenere la pace e la prosperità» dell'Europa, che «vogliamo forte e con valori comuni». «Siamo le due maggiori economie europee, abbiamo una responsabilità per l'Europa», ha aggiunto la cancelliera, per giustificare il patto franco-tedesco. «Dobbiamo mostrare che un'emissione di titoli dell'Eurozona non è meno sicura» di una di qualsiasi altro Paese, ha spiegato la Merkel.Il no agli eurobond si accompagna a un silenzio totale sulle prossime scelte dell'Eurotower: «Abbiamo fiducia nella Bce - ha sottolineato Sarkozy - e siamo favorevoli alla sua indipendenza. Non faremo commenti alle sue decisioni». Infine, per quanto riguarda gli aiuti internazionali, la Merkel ha spiegato «che quanto deciso per la Grecia è stata un'eccezione». E soprattutto, ha aggiunto Sarkozy, «non possiamo paragonare le grandi economie come l'Italia o la Spagna con la situazione» di Atene.