Mondo

La polemica. Merkel risponde a Trump: «Noi padroni del nostro destino»

Paolo M. Alfieri lunedì 16 gennaio 2017

Il cancelliere tedesco Angela Merkel (Ansa/Ap)

Prime reazioni alle parole del presidente eletto Usa Donald Trump, che in una serie di interviste, a pochi giorni dall’insediamento di venerdì alla Casa Bianca, ha affrontato numerose questioni centrali per il suo mandato.

Germania


"L'Ue non è mai stata per la Germania uno strumento per raggiungere degli scopi, ma il destino di una comunità, rispetto al quale ci riconosciamo oggi più che mai", ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Martin Schaefer, dopo che Trump aveva detto alla Bild che l'Ue è un "mezzo per raggiungere gli obiettivi della Germania". Il cancelliere Angela Merkel non commentato i giudizi espressi da Trump sulla politica migratoria di Berlino, definita "catastrofica", e ha invece auspicato una stretta collaborazione con il presidente Usa eletto dopo il suo insediamento. Il vice cancelliere Sigmar Gabriel ha comunque evidenziato che i flussi migratori sono il risultato della politica degli Stati Uniti in Medio Oriente, in particolare l'invasione dell'Iraq nel 2003, definita la decisione peggiore mai presa dalla politica americana. Merkel ha peraltro sottolineato che gli europei hanno il loro destino "nelle loro mani: continuerò a impegnarmi – ha aggiunto - perché i 27 stati membri Ue lavorino insieme per il futuro, di fronte alle sfide del ventunesimo secolo"


Brexit


Il premier britannico Theresa May, tramite la sua portavoce, ha accolto con interesse la proposta di Trump di arrivare ad un accordo commerciale fra Stati Uniti e Gran Bretagna dopo la Brexit. "Questo fa emergere una delle opportunità che ha il Regno Unito nel lasciare l'Unione Europea", ha detto. La portavoce ha aggiunto che la visita di May a Washington è attesa in primavera e permetterà di fare "discussioni preliminari" sull'intesa tra i due Paesi, ma anche ricordato che Londra intende rispettare le regole dell'Ue fino a quando non sarà completata la Brexit, regole che vietano a un Paese membro di condurre negoziati commerciali con Stati terzi. Diversa appare anche la visione sul futuro dell'Europa: la May ha ribadito di volere una Ue "forte e prospera" rispetto a Trump, che prevede l'uscita di nuovi Stati dall'Unione.


Nato


Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica "è assolutamente fiducioso che l'Amministrazione entrante resterà impegnata nella Nato". Così la portavoce Oana Lungescu dopo che Trump ha definito la Nato "obsoleta" e insistito sul fatto che i suoi membri “non pagano quello che dovrebbero pagare". Lungescu ha aggiunto che Jens Stoltenberg "ha discusso col presidente eletto sulla necessità che la Nato continui ad adattarsi alla nuova situazione della sicurezza, compresa la lotta contro la minaccia terroristica, così come della necessità di aumentare le spese per la difesa nell'Alleanza, cosa che è stata la prima priorità del segretario generale sin dal suo insediamento nel 2014". La portavoce ha anche ricordato che in occasione della ministeriale esteri di dicembre, Stoltenberg aveva sottolineato anche che il Congresso Usa ha confermato l'impegno a quadruplicare i fondi per la presenza militare americana in Europa. E che l'unica volta in cui la Nato ha attivato la difesa collettiva è stato per rispondere all'attacco terroristico contro gli Usa dell'11 settembre. La Nato "non è obsoleta", ma "è di grande significato per l'Europa e per tutti", è stata anche la risposta della Germania, mentre per il portavoce di Vladimir Putin "la Nato è veramente un anacronismo, anche noi siamo d'accordo su questo”.

Russia


Secondo Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio russo per la sicurezza, Mosca è pronta a riavviare la cooperazione con gli Stati Uniti su questioni di sicurezza come la lotta al terrorismo e il cyber-crimine. Trump ha confermato l'intenzione di una svolta nei rapporti con la Russia di Vladimir Putin, a cui vuole proporre un patto: la fine delle sanzioni in cambio di un patto per la riduzione delle armi nucleari. "Siamo pazienti, aspettiamo il momento dell'insediamento del signor Trump come presidente degli Stati Uniti e dopo valuteremo su questa o quest'altra iniziativa", ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov Sullo sfondo restano ancora gli strascichi relativi agli attacchi di hacker russi durante la campagna elettorale per le presidenziali, attacchi che un rapporto dell’intelligence Usa ha definito “ordinati direttamente da Putin”, ma che lo stesso Trump ha sminuito.