Ieri Meriam ha incontrato Papa Francesco. È stata
ricevuta in un salone di Casa Santa Marta con il marito e i due
bambini, la seconda dei quali nata in carcere. Del gruppo che ha incontrato il Papa ha fatto parte anche il viceministro Lapo Pistelli. A fare da interprete è stato monsignor Yoannis Lahzi Gaid, egiziano di rito copto del servizio diplomatico vaticano, da alcuni mesi secondo segretario del Pontefice.
Tra Meriam e Francesco, ha riferito il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, c'è stata "una bella
conversazione: sostanzialmente il Papa ha ringraziato per la
testimonianza di fede e la costanza della sua fede". A sua volta
Meriam, ha proseguito Lombardi, "ha ringraziato per il grande sostegno
e conforto ricevuto dalla preghiera del Papa e di tante altre persone credenti e di buona volontà".La conversazione è poi proseguita con il Papa che si è informato
circa il futuro prossimo della famiglia sudanese, in cerca di
una sistemazione. Padre Lombardi ha definito la conversazione "serena,
affettuosa", "il Papa è stato molto tenero". Il colloquio
fitto fitto tra Bergoglio e Meriam è durato circa dieci minuti, ma
la sua permanenza con Francesco si è protratta per circa
mezz'ora considerando anche i saluti ai presenti e la
consegna di rosari da parte del Papa.
L'incontro, ha sottolineato padre Lombardi, "da parte del Papa vuole
essere un segno di vicinanza per tutti coloro che soffrono a
motivo della loro fede e della pratica di fede. È un gesto che
va oltre l'incontro e diventa un simbolo".
La madre cristiana condannata a morte in Sudan per apostasia e poi liberata, era arrivata intorno alle 9.30 all'aeroporto romano di Ciampino a bordo di un volo della Presidenza del Consiglio. Con lei il marito Daniel Wani e i loro due figli, Martin, 2 anni, e Maya, 2 mesi.
Ad accoglierla il presidente del Consiglio
Matteo Renzi con la moglie Agnese e il ministro degli Esteri
Federica Mogherini. «Oggi è un giorno di festa» ha detto Renzi. "Abbiamo seguito il caso sin da prima che fosse resa nota la condanna", ha aggiunto il ministro, che ha ritardato la partenza per una missione di due giorni nei Balcani. "Grazie al grande lavoro fatto da tanti, oggi possiamo accogliere Meriam a Roma. Ora lei ha bisogno di tranquillità con la sua famiglia", ha concluso Mogherini. A bordo del volo c'era il vice ministro degli Esteri,
Lapo Pistelli, che ha seguito da vicino la vicenda della sudanese. «Stanno bene e sono felici di essere qui. Avranno qualche incontro importante nei prossimi giorni e poi ripartiamo per New York», ha reso noto. Alla domanda dei giornalisti se la donna avrebbe incontrato il Papa, Pistelli aveva risposto: "Il Santo Padre è stato informato dal premier Renzi della cosa ed ha manifestato il suo sentimento di gratitudine verso il Paese". Poco dopo Meriam si sarebbe recata a Casa Santa Marta, ricevuta da papa Francesco.Il caso di Meriam ha mobilitato l'opinione pubblica internazionale e ha visto in prima linea l'impegno di
Avvenire e dei suoi lettori. La vicenda della 27enne sudanese, che nei mesi di prigionia ha partorito in catene la secondogenita Maya,
era stata citata anche dal presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, in occasione del suo discorso di inaugurazione del semestre europeo a Strasburgo. Parlando di Meriam e delle ragazze nigeriane sequestrate dagli islamisti di Boko-Haram, Renzi aveva sottolineato: "Se non c'è una reazione europea non possiamo sentirci degni di chiamarci Europa".
Il governo americano ha ringraziato l'Italia per l'impegno e il lavoro diplomatico che hanno portato alla liberazione d Meriam. E si sono detti pronti ad
accoglierla "presto" in Usa. "Per mesi gli americani di tutte le fedi hanno tenuto Meriam nei loro pensieri e nelle loro preghiere", si legge in una dichiarazione della consigliera per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama, Susan Rice. "Non vediamo l'ora che tutti loro, Meriam e la sua famiglia, arrivino in America".