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Medio Oriente. Hamas "apre" e Netanyahu convoca il Gabinetto di sicurezza

Redazione Esteri giovedì 4 luglio 2024

Bambini palestinesi trasportano acqua potabile a Khan Yunis

Si apre un nuovo spiraglio per un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi a Gaza. Il premier Benyamin Netanyahu convocherà in serata una riunione del Gabinetto di sicurezza per discutere la proposta di Hamas su una possibile tregua a Gaza e il ritorno degli ostaggi. Lo ha fatto sapere una fonte dell'ufficio del premier. Prima della riunione Netanyahu terrà delle consultazioni con il team negoziale israeliano. Già ieri sera l'ufficio di Netanyahu aveva fatto sapere che i mediatori dell'intesa avevano trasmesso a Israele "il riferimento" di Hamas sulle linee generali dell'intesa. Un riferimento - hanno sottolineato i miliziani palestinesi - che contiene "nuove idee" per porre fine alla guerra che dura da quasi nove mesi. E stando a quanto scrive Axios, che cita due alti funzionari israeliani, lo Stato ebraico avrebbe colto importanti progressi nella nuova risposta di Hamas. Secondo le fonti, aprirebbe infatti la porta a negoziati più dettagliati che potrebbero sfociare in un accordo sul cessate il fuoco e il nodo degli ostaggi nella Striscia. Israele - ha sottolineato l'ufficio di Netanyahu - "sta esaminando il riferimento e darà la sua risposta ai mediatori".

Con il bilancio delle vittime in aumento e le ostilità che non cessano, entrambe le parti sono sotto una crescente pressione internazionale per concordare un cessate il fuoco nella Striscia. E nel frattempo, la guerra non dichiarata tra Israele e Hezbollah scivola ogni giorno di più verso una escalation militare totale. Solo ieri dal Libano sono arrivati, in una unica tornata, oltre 100 razzi dopo l'uccisione da parte di Israele di un alto comandante dei miliziani sciiti, alleati dell'Iran, che hanno aperto le ostilità l'8 ottobre scorso a distanza di un giorno dall'attacco di Hamas. Il comandante ucciso, come ha confermato l'Idf, è Abu Ali (o Muhammad Nimah) Nasser, responsabile di uno dei tre settori del Libano sud. Comandava, secondo le stesse fonti, il gruppo Aziz, una delle 3 divisioni regionali di Hezbollah al confine con Israele.

L'esercito israeliano ha poi reso nota la morte di due soldati in due distinti combattimenti a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che si tratta di Elay Elisha Lugasi (21 anni) caduto in battaglia a Shujaia dove l'esercito continua a premere su Hamas, e Roy Miller (21 anni). Il bilancio dei soldati uccisi - dall'avvio delle operazioni di terra nella Striscia è ora salito a 324.
Circa il 90% della popolazione della Striscia di Gaza è stata sfollata almeno una volta dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas: lo ha reso noto l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, come riporta il Guardian.
Secondo il responsabile nei Territori palestinesi del'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha), Andrea De Domenico, si ritiene che circa 1,9 milioni di persone siano sfollate a Gaza. "Stimiamo che nove persone su 10 nella Striscia di Gaza siano state sfollate almeno una volta, se non fino a 10 volte, purtroppo, da ottobre", ha affermato De Domenico in un incontro con i media. "Prima stimavamo 1,7 (milioni), ma dopo c'è stata l'operazione a Rafah e abbiamo avuto ulteriori sfollati da Rafah", ha aggiunto: "Poi ci sono state anche operazioni nel nord che hanno spostato altre persone". "Dietro questi numeri, ci sono persone... E probabilmente avevano sogni e speranze; oggi sempre meno, temo, purtroppo", ha commentato il funzionario, ricordando che la Striscia di Gaza è stata tagliata in due dalle operazioni militari di Israele. Secondo l'Ocha, 300.000-350.000 persone sono bloccate nel nord del territorio assediato.