Missili su Tel Aviv e Gerusalemme
e raid su Gaza: la guerra nella Striscia è riesplosa furente
dopo giorni di tregua e trepidazione, in attesa di un "accordo
duraturo" tra Israele e palestinesi, mediato dall'Egitto e con
la benedizione della comunità internazionale."Il negoziato è finito e la colpa
è di Israele": lo ha detto al Cairo il capo della delegazione
palestinese, Azzam al Ahmad (vicino al presidente dell'Anp Abu
Mazen). "Israele non ha mai preso
seriamente i colloqui. Ha usato i razzi sparati oggi come una
scusa, era una decisione pianificata per sabotare i negoziati",
ha affermato al Ahmad.
Proseguono con insistenza i lanci
di razzi da Gaza verso il Sud di Israele. Finora, secondo la
radio militare, sono stati sparati 20-30 razzi: in parte sono
stati intercettati, mentre gli altri sono caduti in aree non
abitate. Le zone più bersagliate sono le città di Ashdod e di
Ashqelon e gli insediamenti ebraici vicini alla Striscia. In
ampi settori del sud d'Israele le sirene risuonano a
ripetizione, costringendo la popolazione a cercare
precauzionalmente riparo nei rifugi.
La moglie e la figlia di un capo
militare di Hamas sono state uccise ieri sera da un raid aereo
israeliano a Gaza, afferma il movimento islamista palestinese.
In un post su Facebook, Abu Marzuq, numero due dell'ufficio
politico di Hamas in esilio, non fornisce però precisazioni
sulla sorte di Mohammed Deif, marito e padre delle vittime.