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Il caso. Marò, Delhi: sì a dialogo ma decidono i giudici

venerdì 26 dicembre 2014
La vicenda dei marò "non è solo una discussione fra due esecutivi, ma è un tema all'esame della magistratura indiana" che "deve esprimersi prima che si possa andare avanti". Lo ha detto oggi a New Delhi il portavoce del governo indiano rispondendo ad una domanda dell'Ansa. "La giustizia indiana è libera, trasparente e imparziale".Syed Akbaruddin ha ammesso che "è difficile spiegare a che punto siamo (nei contatti fra i governi, ndr.) per il semplice fatto che la questione è all'esame della giustizia".    E, ha proseguito, "mentre il governo indiano può avere un punto di vista e considerare varie opzioni, fondamentalmente questa questione è in mano alla giustizia e dovrà andare attraverso un percorso legale ed arrivare ad una decisione della magistratura affinchè si possa andare avanti". A titolo di esempio il portavoce ha ricordato che "giorni fa il governo italiano ha cercato di ottenere una estensione della permanenza in Italia di uno dei due fucilieri" e che "il governo indiano non era contrario a che essa fosse concessa". Ma comunque, ha aggiunto, "la Corte Suprema ha assunto una posizione fortemente contraria a questa richiesta, per cui i legali hanno ritirato l'istanza". Tutto questo, ha concluso, per dire che "si deve capire che questa non è una discussione solo fra due governi, ma coinvolge la giustizia indiana che è libera, trasparente e imparziale e che si formerà una opinione indipendente su quanto è avvenuto".