Un punto per l'Italia nell'annosa vicenda dei marò.
Salvatore Girone potrà rientrare in Italia
per tutta la durata dell'
arbitrato di cui è stato incaricato un organismo giudiziario internazionale. È questa la decisione del
Tribunale
dell'Aja, la cui ordinanza verrà pubblicata domani, che accogliendo la richiesta del nostro governo ha invitato
Roma e
Nuova Delhi a concordare le modalità del rientro del
fuciliere in
patria.Con il rientro di Girone, entrambi i
marò accusati di omicidio in India sarebbero in patria almeno fino al concludersi dell'iter giudiziario del caso. L'altro fucilieri,
Massimiliano Latorre, è infatti rientrato da tempo per motivi di salute.
La soddisfazione della Farnesina. In una nota il ministero degli Esteri scrive che "si tratta di una buona notizia per i due Fucilieri, le loro famiglie e per le ragioni sostenute dal Governo e dai nostri legali". "Il Governo conta su un atteggiamento costruttivo dell'India anche nelle fasi successive e di merito della controversia", prosegue la nota."La decisione del Tribunale de L'Aja recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. Il Governo - sottolinea la Farnesina - avvierà immediatamente le consultazioni con l'India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale. Il Governo sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall'Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all'Italia o all'India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie", conclude la Farnesina.
L'entusiasmo italiano però secondo l'India è poco giustificato. Salvatore Girone, infati, "non è stato rilasciato e le condizioni della sua libertà provvisoria saranno fissate dalla Corte suprema indiana". È quanto hanno fatto sapere fonti del governo indiano citate dall'agenzia di stampa Pti, secondo cui l'Italia avrebbe "mal interpretato" la decisione del Tribunale dell'Aja. Secondo fonti di Nuova Delhi, infatti, il Tribunale dell'Aja "riconosce chiaramente che Girone si trova solo sotto l'autorità indiana". "L'ordine del Tribunale stabilisce l'autorità della Corte suprema indiana", hanno chiarito le fonti, secondo cui il rientro del marò in Italia "è strettamente condizionato "alle garanzie" che il governo di Roma darà sul suo ritorno in India "se richiesto".