Il Parlamento europeo, riunito in
sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato una risoluzione in cui si
chiede di rimpatriare i due marò italiani accusati di aver ucciso due
pescatori indiani nel 2012 e attribuire la competenza giurisdizionale
del caso alle autorità italiane o a un arbitraggio internazionale per
trovare una "soluzione ragionevole e accettabile" per le parti
coinvolte. La risoluzione è stata approvata a maggioranza.
Il testo della risoluzione, approvato dall'Aula di
Strasburgo dopo la discussione avvenuta nella tarda serata di ieri,
chiede di rimpatriare i due marò italiani, Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone, e di attribuire la competenza giurisdizionale del
caso alle autorità italiane o a un arbitraggio internazionale per
trovare una "soluzione ragionevole e accettabile" per le parti
coinvolte.Nel testo del documento si "esprime profonda tristezza e
manifesta il proprio cordoglio per la tragica fine dei due pescatori
indiani" e "grande preoccupazione per la detenzione dei fucilieri
italiani senza capi d'imputazione".
La risoluzione del Parlamento europeo "pone l'accento sul fatto che
essi devono essere rimpatriati e sottolinea che i lunghi ritardi e le
restrizioni alla libertà di movimento dei fucilieri sono inaccettabili
e rappresentano una grave violazione dei loro diritti umani". Inoltre
nel testo si lamenta "del modo in cui la questione è stata gestita e
sostiene gli sforzi esplicati da tutte le parti coinvolte per
ricercare con urgenza una soluzione ragionevole e accettabile per
tutti, nell'interesse delle famiglie coinvolte, indiane e italiane, e
di entrambi i Paesi" e per questo si auspica che "la competenza
giurisdizionale sia attribuita alle autorità italiane o a un
arbitraggio internazionale".
Nella risoluzione si incoraggia l'alto rappresentante dell'Unione
europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica
Mogherini, "a intraprendere ogni azione necessaria per proteggere i
due fucilieri italiani ai fini del raggiungimento di una soluzione
rapida e soddisfacente del caso" e si ricorda alla Commissione "che è
importante porre l'accento sulla situazione dei diritti umani nel
quadro delle relazioni con l'India e la invita quindi a prendere in
considerazione ulteriori misure per facilitare una soluzione positiva
del caso".