Vento, neve e freddo non hanno fermato
la 51esima edizione della Marcia per la Vita organizzata, ieri, a Washington DC. Decine di migliaia sono stati i partecipanti arrivati nella capitale da ogni Stato d’America. Anziani, adulti, giovani e bambini. Spaccato vivace (e coraggioso) della galassia pro-life statunitense. La manifestazione si tiene ogni anno nel giorno dell’anniversario della sentenza Roe vs. Wade che nel 1973 l
egalizzò l’aborto negli Stati Uniti. Per gli attivisti è un’occasione per “celebrare la vita”, dal concepimento alla morte naturale, e per far arrivare al Congresso la voce di quanti chiedono politiche p
iù incisive di prevenzione dell’interruzione volontaria della gravidanza. Tema portato al centro del dibattito, pubblico e politico, dalla sentenza della Corte Suprema che nel 2022 ha svuotato il diritto all’aborto di legittimità federale. E che continua a tenere banco nella campagna che, a fine anno, porterà all’elezione del nuovo presidente. “Siamo qui con tutte le donne d’America per i loro bambini – ha dichiarato
Jeanne Mancini, presidente della Marcia per la Vita –. Nessuno deve mai essere privato della possibilità di venire al mondo, di vivere e di crescere”.