La pace difficile. Colombia, i due «signori della guerra» chiedono perdono
Padre de Roux ascolta l'ex paramilitare Mancuso in collegamento dagli Usa
«Siamo stati artefici di un conflitto che hanno generato ferite profonde nella società, ora, però, posso lavorare per curarle», ha detto il primo. «La verità è complessa. In ogni caso, chiedo perdono», ha risposto il secondo. Parole significative ma non straordinarie se non fosse che a pronunciarle, l’uno dopo l’altro, sono stati due dei principali “signori” della guerra civile colombiana: l’ex capo delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc), Rodrigo Londoño alias Timochenko e il leader delle Autodefensas unidas de Colombia (Auc), Salvatore Mancuso. L’ex guerrigliero marxista e l’ex paramilitare d’ultradestra, acerrimi nemici, si sono presentati virtualmente di fronte alla Commissione per la verità, organismo creato dagli accordi di pace del 2016 e guidato dal sacerdote gesuita Francisco de Roux. Londoño si è collegato dalla sua casa di Bogotà mentre Mancuso, in uniforme arancione, dalla prigione della Georgia, degli Usa, dove è recluso dal 2008 per migliaia di omicidi e narcotraffico. Ad ascoltare la loro testimonianza, una ventina di rappresentanti delle vittime delle violenze da loro provocate.
Basata sul modello sudafricano, la Commissione verità è parte del sistema ideato per riconciliare la Colombia. I responsabili di crimini contro l’umanità che accettino di dare completa informazione e chiedano perdono, accedono a un sistema di giustizia riparativa. Nonostante la pandemia, la Commissione ha continuato i lavori: a novembre termina il suo mandato con un rapporto finale. La Corte Costituzionale, tuttavia, sta valutando una proroga.