Malta. Attentato alla giornalista anti-corrotti, la condanna dell'arcivescovo
La giornalista investigativa e blogger Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa ieri nell'esplosione dell'auto a Bidnija, nella parte centro-settentrionale di Malta. Non è chiaro che cosa abbia provocato l'esplosione, anche se il premier maltese Joseph Muscata ha dichiarato che ad uccidere la giornalista sarebbe stata un'autobomba.
Secondo quanto riporta il Malta Independent, Caruana Galizia era appena uscita da casa e, a bordo di una Peugeot 108 in affitto, stava guidando verso Mosta quando l'auto è esplosa. La donna è morta sul colpo. Stando all'emittente maltese TVM, i figli hanno sentito il rumore dell'esplosione e hanno lanciato l'allarme alla polizia.
La giornalista era nota per i suoi articoli contro la corruzione e aveva indagato sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers. L'emittente TVM ha riportato che 15 giorni fa la reporter aveva presentato denuncia alla polizia dicendo di avere ricevuto minacce.
Il premier: sarà fatta giustizia
»Questo è un attacco perfido a una cittadina e alla libertà di espressione. Non mi fermerò finché non sarà fatta giustizia. Il Paese merita giustizia», ha commentato il premier maltese, Joseph Muscat. «Chiunque sa che Caruana Galizia era fortemente critica nei miei confronti, sia dal punto di vista politico che personale, ma nessuno può giustificare questo atto barbaro in alcun modo», ha affermato Muscat, il quale ha invitato all'unità nazionale e ha detto che «tutti hanno il diritto di scrivere e dire quello che vogliono in questo Paese».
L'arcivescovo: «Uno choc, difendiamo la democrazia»
«Grande choc e tristezza per il brutale omicidio di Daphne Caruana Galizia» sono stati espressi da monsignor Charles Jude Scicluna, arcivescovo di Malta, in un tweet. Monsignor Scicluna lancia un «appello per una risposta unitaria» del Paese affinché «si promuova una vera democrazia». In un messaggio diffuso dal Sir, l'arcivescovo esprime una condanna «con la massima fermezza» per l'omicidio di una giornalista determinata a «difendere la democrazia fino allafine». «Questo non è il momento di innescare guerre tra noi», scrive l'arcivescovo, bensì di «difendere la dignità di ciascuno, eliminare la rabbia tra noi e difendere il grande valore della democrazia».
Il figlio: siamo in un Paese mafioso
«Mia madre è stata assassinata perché era per lo Stato di diritto contro chi vuole violarlo. Ecco dove siamo: in un Paese mafioso dove puoi cambiare gender sulla carta di identità ma vieni ridotto in pezzi se eserciti le tue libertà» scrive Matthew Galizia, figlio di Daphne, citato da Times of Malta. «Mentre quel clown di Muscat parlava ieri in Parlamento di una cronista che ha demonizzato per un decennio, un sergente di polizia ha scritto su Facebook: 'Ognuno ha quello che si merita, letame di muccà». Il premier, denuncia ancora il figlio della blogger, «ha riempito il suo ufficio di corrotti, la polizia di corrotti e imbecilli, e i tribunali di corrotti e incompetenti».
Chi era Daphne Caruana Galizia?
Daphne Caruana Galizia, 53 anni, teneva il seguitissimo blog 'Running Commentary', in cui si occupava principalmente di casi di corruzione, evidenziando quando coinvolgevano politici locali. Muscat è stato più volte accusato dalla blogger e reporter. Quest'anno Caruana Galizia aveva sostenuto che la compagnia Egrant di Panama che avrebbe ricevuto fondi segreti dall'Azerbaigian transitati su conti esteri fosse di proprietà di Michelle Muscat, moglie del primo ministro: le accuse di corruzione sul suo conto avevano portato il premier a indire a giugno delle elezioni anticipate, che ha vinto.
La giornalista Daphne Caruana Galizia era diventata celebre a seguito dello scandalo dei "Malta files", una inchiesta internazionale indipendente secondo la quale "lo Stato nel Mediterraneo fa da base pirata per l'evasione fiscale in Ue".