Mali. Uccisi cinque terroristi dell'attacco a Bamako. Stato d'emergenza a Timbuctu
Le forze di sicurezza del Mali hanno ucciso cinque militanti coinvolti nell'attacco di domenica all'interno del resort di lusso Campement Kangaba, alla periferia della capitale Bamako. Lo ha annunciato il ministro per la sicurezza Salif Traore parlando a Radio France International. "Si tratta senza dubbio di un attacco terroristico - ha dichiarato - le forze antiterrorismo sono arrivate sulla scena immediatamente: cinque terroristi sono stati uccisi. Le operazioni sono durate tutta la notte". Il ministro ha aggiunto che i militanti avevano alcuni complici che non sono stati né uccisi né arrestati.
«Non si escludono vittime europee»
"Non possiamo escludere che ci siano vittime europee. Stiamo informando le famiglie in queste ore difficili e drammatiche che dimostrano come gli europei e gli africani sono fratelli e sorelle sia nella lotta sia nelle risposte" al terrorismo. Così l'alto rappresentante Ue, Federica Mogherini - all'arrivo al Consiglio esteri a Lussemburgo - sull'attacco in Mali. “Nella notte sono stata in contatto con il ministro degli Esteri (del Mali, ndr) – ha proseguito Mogherini -. Siamo insieme in questa lotta al terrorismo, con i nostri uomini e donne della Ue sul terreno per sostenere le forze del Mali sia con le nostre missioni militari e civili sia con il sostegno alla forza congiunta del Mali e del Sahel con un contributo di 50 milioni di euro".
L’attacco
L’attacco jihadista è avvenuto domenica alla periferia est della capitale Bamako contro un resort frequentato da turisti occidentali. I terroristi hanno assaltato il Campement Kangaba sparando raffiche di armi automatiche: il bilancio, ancora provvisorio, è di due morti, un franco-gabonese e un'altra persona la cui nazionalità non è stata resa nota. Immediato l'intervento delle forze speciali maliane affiancate da reparti francesi di stanza nel Paese africano che hanno liberato dopo alcune ore 32 ostaggi. Tra di essi, tre cittadini del Mali e quattro occidentali. I terroristi al momento dell'assalto avrebbero gridato “Allah u-Akbar”.
Dalla Francia «pieno sostegno»
Insieme alle forze speciali maliane sono intervenuti i militari francesi che fanno parte del dispiegamento anti-jihadista Barkhane. I jihadisti hanno colpito proprio nel giorno del trionfo del presidente francese Emmanuel Macron nel ballottaggio delle legislative: fuori della Francia ma in una sua “zona d'influenza” e in un luogo frequentato da occidentali. E anche se non c'è finora alcuna rivendicazione, il messaggio suona come un ennesimo, sinistro avvertimento. Anche perché Macron aveva scelto proprio il Mali come destinazione del suo primo viaggio all'estero da presidente. "La Francia continuerà ad essere impegnata al fianco dei Paesi africani nella guerra contro il terrorismo", aveva affermato il neo presidente visitando la base militare francese di Gao, nel nord del Paese. Dopo l’aggressione di domenica, peraltro, lo stesso Macron ha ribadito il “pieno supporto” al Mali.
Razzi sull’aeroporto di Timbuctu
Intanto è stato d'emergenza a Timbuctu, nel nord del Mali, dove l’altra sera l'aeroporto è stato attaccato da razzi per la terza volta in un mese. L'agenzia di stampa mauritana al-Akhbar ha fatto sapere che le forze francesi hanno accerchiato l'area dell'aeroporto e che in città "è stato dichiarato lo stato d'emergenza", precisando inoltre che i due attacchi precedenti erano stati rivendicati dal “Gruppo di sostegno all'islam e ai musulman” che fa capo al jihadista maliano Iyad Ag Ghali.
I precedenti contro gli hotel
Non è la prima volta che alberghi e resort in Mali finiscono nel mirino dell'estremismo islamico. Nel marzo 2016 era stato assaltato l'hotel Nord-Sud nella capitale maliana che ospitava la missione dell'Unione Europea di addestramento dell'esercito locale (EutmMali). Un attentatore era stato ucciso dalle forze di sicurezza ma non c'erano state altre vittime. Era andata peggio l'anno prima, il 20 novembre 2015, quando era stato attaccato l'Hotel Radisson Blu, uno dei più esclusivi di Bamako. Il bilancio era stato di 20 morti, oltre ai due terroristi. A rivendicare l'attacco era stata Aqmi, al-Qaeda nel Maghreb islamico, che aveva agito in coordinamento con il gruppo jihadista dell'algerino Mokhtar Belmokhtar, al-Morabitoune. Nel marzo dello stesso anno era finito sotto attacco il bar-ristorante La Terrasse. Cinque i morti, tra i quali due stranieri.
Nel 2012 il nord del Mali era caduto sotto il controllo di gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda che si erano saldati con ribelli tuareg contro i quali, nel gennaio 2013, era intervenuta una forza militare internazionale guidata dalla Francia che aveva “liberato” gran parte dell'area, anche se tuttora alcune zone sono in mano agli estremisti islamici che hanno colpito anche il centro e il sud del Paese.