Altre 16 persone sono morte per
fame a Madaya, la città assediata dalle forze del regime di Damasco
dove all'inizio del mese è stato permesso l'ingresso di convogli
umanitari. Lo riferiscono Medici Senza Frontiere (Msf), lanciando
l'allarme che molti altri abitanti in città "rischiano la vita" a
causa di una grave malnutrizione. Con le ultime vittime salgono a 46 i
morti per carenza di cibo da dicembre a Madaya, che si trova nella
provincia di Damasco.
Il destino di Madaya e dei suoi abitanti sotto assedio è una delle
condizioni posta dall'opposizione siriana per partecipare ai colloqui
con il regime mediati dall'Onu in corso a Ginevra. 'opposizione
siriana vuole la fine dell'assedio, applicando quando prevedono
risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. Le condizioni di Madaya
sono le peggiori rispetto ad altre città assediate dal regime di
Damasco, con circa 42mila civili intrappolati e mine poste ai confini
per evitarne la fuga. Citando fonti mediche, Msf ha denunciato oltre 320
casi di malnutrizione a Madaya, di cui 33 casi gravi di individui che
rischiano di morire. "È totalmente inaccettabile che le persone
continuino a morire per fame e che in città restino gravi casi clinici
che avrebbero dovuto essere evacuati settimane fa", ha detto il
direttore delle operazioni di Msf Brice de le Vingne. "I responsabili
di queste strategie di assedio devono permettere l'accesso umanitario
e medico immediatamente", ha aggiunto.
Convogli con cibo e medicine sono entrati a Madaya, e nei villaggi
assediati di Fuaa e Kafraya, lo scorso 14 gennaio e poi il 19. Ma i
gruppi umanitari riferiscono che quanto consegnato è insufficiente ai
bisogni della popolazione. Stime Onu parlando di circa 486.700 siriani
che vivono in stato di assedio posto dal governo, dai ribelli o dal
s'opposizione
siriana vuole la fine dell'assedio, applicando quando prevedono
risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. Le condizioni di Madaya
sono le peggiori rispetto ad altre città assediate dal regime di
Damasco, con circa 42mila civili intrappolati e mine poste ai confini
per evitarne la fuga. Citando fonti mediche, Msf ha denunciato oltre 320
casi di malnutrizione a Madaya, di cui 33 casi gravi di individui che
rischiano di morire. "È totalmente inaccettabile che le persone
continuino a morire per fame e che in città restino gravi casi clinici
che avrebbero dovuto essere evacuati settimane fa", ha detto il
direttore delle operazioni di Msf Brice de le Vingne. "I responsabili
di queste strategie di assedio devono permettere l'accesso umanitario
e medico immediatamente", ha aggiunto.
Convogli con cibo e medicine sono entrati a Madaya, e nei villaggi
assediati di Fuaa e Kafraya, lo scorso 14 gennaio e poi il 19. Ma i
gruppi umanitari riferiscono che quanto consegnato è insufficiente ai
bisogni della popolazione. Stime Onu parlando di circa 486.700 siriani
che vivono in stato di assedio posto dal governo, dai ribelli o dal
sedicente Stato Islamico (Is).