Ingannate, abusate, a volte rapite. Ogni anno in Gran Bretagna oltre ottomila donne vengono costrette a sposarsi contro la loro volontà. Sono i familiari stessi che le obbligano a farlo inneggiando al rispetto di cosiddette tradizioni che ereditano dai loro Paesi d’origine: Afganistan, India, Pakistan, Bangladesh e Africa orientale.Sono ormai anni che la piaga si sta allargando anche nel Regno Unito e dopo vari tentativi (deboli) per fermarla il governo ha ora deciso di usare le maniere forti. Ieri il primo ministro David Cameron ha confermato che costringere una persona a sposarsi diventerà un crimine a tutti gli effetti e sarà punibile fino a cinque anni di reclusione. La legge entrerà in vigore già dal prossimo anno. «Finora si è chiuso un occhio per paura di offendere le minoranze etniche – ha dichiarato il premier –, ma è giunto il momento di agire». Tentativi come quello di introdurre nelle scuole cartelli che invitavano le ragazze a denunciare alle autorità le pressioni ricevute sono falliti perché molte scuole si sono rifiutate di appenderli temendo accuse di razzismo. Con il solo risultato che l’anno scorso su ottomila casi solo 1.468 sono arrivati a conoscenza delle autorità. Tra questi ce ne sono alcuni che coinvolgono minorenni portate all’estero dai genitori con il pretesto di una vacanza e poi costrette a sposare un uomo mai visto prima e spesso molto più grande di loro. Una bambina dello Yorkshire è stata costretta a sposarsi dai genitori quando aveva solo cinque anni, ci dice Jasvinder Sanghera, portavoce di Karma Nirvana, un’associazione contro il matrimonio forzato, mentre due gemelle di 14 anni sono state obbligate a sposare due sconosciuti il giorno in cui hanno messo piede in Pakistan, dove credevano di essere arrivate per incontrare i nonni. La nuova legge farà una distinzione tra il matrimonio “forzato” e il matrimonio “combinato”, quello dove entrambi i futuri sposi sono consenzienti e possono scegliere fino all’ultimo momento di non sposarsi. Ieri il ministro dell’Interno Theresa May ha anche annunciato che il governo ha messo a disposizione 500mila sterline, circa 650mila euro, per finanziare un programma nelle scuole che intende individuare i primi segnali delle pressioni ricevute dalle studentesse per un matrimonio forzato. May ha anche lanciato una campagna che promuoverà, attraverso l’affissione di poster in diverse città del Regno, il diritto di scegliere chi sposare. Quando qualche mese fa Cameron aprì una consultazione sul matrimonio forzato lo paragonò a una «schiavitù».