Inghilterra. Aborti senza freni, in particolare tra le ventenni: uno ogni 4 gravidanze
Manifestazione per la vita nel Regno Unito
«Si tratta di un disastro demografico». È questa l’espressione forte usata dalle associazioni britanniche per la vita per commentare gli ultimi dati sugli aborti in Gran Bretagna. Secondo l’«Office for National Statistics», il dipartimento del governo al quale sono affidate le statistiche sulla nazione, oggi in Inghilterra e Galles quasi una gravidanza ogni quattro, il 24%, finisce con un’interruzione. Tra il 2017 e il 2018, anno al quale risalgono questi ultimi dati, l’aumento negli aborti è stato dell’1,3%. Il più consistente da quando l’interruzione di gravidanza è stata legalizzata nel 1967.
«Scioccante anche – secondo l’esperta di bioetica e “femminista per la vita” Fiorella Nash – che siano soprattutto le ventenni ad abortire se consideriamo che l’aumento più significativo degli aborti (+1,8%) si è registrato nella fascia tra i 20 e i 24 anni».
«Queste statistiche dimostrano che non è vero, come ci viene sempre ripetuto, che la spiegazione e la promozione della contraccezione fa scendere il tasso di aborti – spiega ancora Fiorella Nash –. Nella generazione dei ventenni c’è una combinazione tossica. L’idea di una sessualità ricreativa, senza impegni, con la pressione fortissima a studiare e trovarsi un lavoro senza la possibilità di formare una famiglia prima dei trent’anni. L’aborto diventa la soluzione al problema di un bambino non voluto e viene promosso come una normale procedura medica».
«L’introduzione delle “buffer zone”, aree attorno alle cliniche dove vengono offerti gli aborti che sono precluse agli attivisti del movimento per la vita, toglie alle donne la possibilità di sapere che ci sono alternative all’aborto - continua Nash -. Se il governo volesse davvero ridurre il numero di interruzioni di gravidanza dovrebbe avviare una campagna come quella contro il fumo, dove sono stati messi in evidenza tutti i rischi legati alle sigarette e il loro consumo è sceso in modo significativo».
Concorda John Deighan, vicedirettore della Società per la protezione dei bambini non nati, una delle associazioni più attive del movimento per la vita britannico. «Il governo promuove la contraccezione nelle scuole come sicura al 100% anche se non lo è. Se essa viene usata dalle minorenni per lunghi periodi di tempo una gravidanza non voluta è inevitabile», spiega Deighan: «La legislazione britannica lascia al medico la decisione se dare alla minorenne la possibilità di terminare la gravidanza, anche senza il consenso dei genitori, a casa, usando una pillola. L’aborto è ormai troppo facile da ottenere eppure uccidendo questa generazione, uccidiamo il nostro futuro se consideriamo che la nostra popolazione invecchia rapidamente ed è importante che vi sia chi si occuperà, in futuro, degli anziani».