Il boia dell'Is. Identificato John il jihadista: è londinese, ha 27 anni
Il Washington Post riporta che alcuni amici, che hanno parlato a condizione dell'anonimato, ritengono che Emwazi abbia cominciato il percorso di radicalizzazione dopo avere pianificato un safari in Tanzania dopo la laurea all'università di Westminster. Emwazi e due amici, un tedesco convertito all'islam di nome Omar e un altro uomo di nome Abu Talib, non riuscirono mai a fare il safari. Una volta atterrati a Dar es Salaam nel maggio 2009 furono arrestati dalla polizia, prima di essere rimpatriati. Secondo i media del Regno Unito, invece, John sarebbe stato fermato nel 2010 dopo essere arrivato a Londra dal Kuwait: la polizia gli avrebbe preso le impronte digitali e lo avrebbe perquisito, inserendo poi il suo nome nella lista dei terroristi sotto controllo, e gl avrebbe anche vietato la possibilità di espatrio e quindi di ritorno in Kuwait. "Jihadi John" era comparso per la prima volta in un video lo scorso agosto, nel filmato che mostrava la decapitazione dell'ostaggio del giornalista statunitense James Foley. Poi si pensa che fosse sempre lui il boia comparso nei video delle decapitazioni del reporter Usa Steven Sotloff, del cooperante britannico David Haines, del tassista britannico Alan Henning e dell'americano Abdul-Rahman Kassig; infine il mese scorso sembra fosse lui il militante che compariva nel video con gli ostaggi giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto poco prima che venissero uccisi. In tutti i filmati il boia, che aveva un marcato accento britannico, compariva vestito completamente di nero e con un passamontagna nero che lasciava scoperti solo gli occhi e la parte superiore del naso.40 giovani australiane in Siria e Iraq per la jihad. Decine di donne australiane, circa 40, fra cui le cosiddette 'spose jihad', si sono recate segretamente in Iraq e in Siria per unirsi a gruppi terroristici. "Un numero crescente di giovani donne si unisce all'Is, nonostante vengano usate come schiave del sesso e in alcuni casi come kamikaze", ha riferito in Parlamento il ministro degli Esteri australianoJulie Bishop. "Raggiungono i mariti combattenti stranieri e cercano di trovare un partner, oppure forniscono sostegno a organizzazioni terroristiche", ha detto. Le donne costituiscono ora quasi un quinto di tutti i foreign fighters, e si crede che oltre 500 provengano da paesi occidentali, ha aggiunto. "È contro la logica, dato l'atteggiamento dell'Isis verso le donne", ha detto il ministro. "Se non bastassero le uccisioni e le esecuzioni, l'Is ha pubblicato istruzioni sul trattamento delle schiave del sesso, che includono stupri e percosse. Neanche le bambine sono immuni, le istruzioni incoraggiano attacchi sessuali su ragazzine che non hanno raggiunto la pubertà".