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GUERRA NEL MAGHREB. Libia, la Nato si difende: raid più difficili «Gheddafi usa civili come scudi umani»

mercoledì 6 aprile 2011
La conduzione di raid aerei mirati contro gli obiettivi militari di Gheddafi "è diventata più difficile" a causa dell'utilizzo di civili come scudi umani, in particolare nella città di Misurata. Lo afferma la Nato, replicando alla critiche dei ribelli che l'accusano di agire troppo lentamente e di lasciar morire la popolazione diMisurata, sotto assedio.  Le forze del regime libico "stanno cambiando tattica, usando veicoli civili e nascondendo i carri armati in città come Misurata. Inoltre, usano scudi umani per la loro protezione. Ciò rende più difficile colpire i target", sottolinea la portavoce Oana Lungescu.  La Nato "resta vigile per evitare vittime civili. Il nostro mandato Onu è la protezione dei civili da attacchi e da minacce di attacchi. Noi rispetteremo pienamente questo mandato", ha assicurato la portavoce.Ieri la Nato ha riferito che ad oggi il 30% della capacità militare di Gheddafi è stata distrutta dagli attacchi aerei contro la Libia. In serata, i ribelli hanno accusato l'Alleanza di avere lasciato al suo destino Misurata, la terza città della Libia, che da 40 giorni è assediata dai fedeli di Gheddafi. La Nato ha replicato che la protezione di Misurata e della sua popolazione civile "è la priorità numero uno". LAVROV (RUSSIA): ARMARE I RIBELLI VIOLA RISOLUZIONE ONUIl ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha ammonito la Nato riguardo alla possibilità di armare i ribelli libici, sostenendo che questo "violerebbe la Risoluzione Onu" che ha autorizzato l'imposizione della no-fly zone sulla Libia. Secondo quanto riporta l'agenzia Interfax, Lavrov ha detto inoltre che la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non consente "interferenze nella guerra civile" in atto nel Paese.PARTITA DA TOBRUK PRIMA CONSEGNA PETROLIO DA INIZIO RAIDUna petroliera ha lasciato il porto di Tobruk con a bordo il primo carico di greggio che viene esportato dagli insorti dall'inizio dei raid alleati. Lo riferiscono l'agenzia France Presse e la televisione Al Arabiya, secondo la quale il petrolio proviene dalle aree controllate dai ribelli. L'imbarcazione, di proprietà greca ma battente bandiera liberiana, aveva attraccato ieri per caricare una fornitura di greggio del valore di 100 milioni di dollari. La ripresa delle esportazioni di idrocarburi riveste un'importanza notevolissima per gli insorti, che potranno utilizzare i proventi del petrolio per finanziare la guerra contro le forze leali a Gheddafi.