Stati Uniti, Italia, Francia e Regno Unito stanno mettendo a punto i piani di
sostegno militare alla Libia, da attuare una volta insediato il
nuovo governo di unità nazionale, per arginare la minaccia posta dai jihadisti del Daesh (Isis). È quanto scrive oggi la stampa americana, riferendo di un incontro avvenuto in settimana a Roma tra funzionari della Difesa.
"Vogliamo adoperarci per assicurare che il governo abbia
successo, per questo stiamo cercando di essere pronti - ha detto
al Washington Post un alto funzionario americano - ci sono molti
preparativi in atto, ma ci sono limiti a quanto può essere fatto
senza un dialogo con i nuovi leader". Il governo di unità
nazionale libico, nato dall'accordo Onu firmato lo scorso
dicembre in Marocco, è stato presentato il 19 gennaio scorso e
deve ottenere il via libera del parlamento di Tobruk entro il
prossimo 29 gennaio.
Tra le opzioni discusse nell'incontro di Roma figura l'invio in
Libia di forze italiane e di altri Paesi europei per aiutare a
creare una forza locale di stabilizzazione così come la ripresa
di un programma del Pentagono per addestrare forze
anti-terrorismo libiche, stando a quanto precisato dal Wp.
Secondo quanto scrive anche il New York Times, gli Stati Uniti e
gli alleati stanno anche intensificando i voli di ricognizione e
la raccolta di informazioni di intelligence in vista di possibili
bombardamenti e raid delle forze speciali. Negli ultimi mesi,
stando al Nyt, forze speciali americane e britanniche hanno
infatti condotto missioni segrete in Libia per identificare i
leader dei miliziani e mappare le loro reti. Altre forze speciali
Usa hanno anche cercato, nel corso dell'ultimo anno, di
conquistare la fiducia di alcuni esponenti della galassia di
milizie presente nel Paese.