Tripoli. Libia, gli Stati Uniti bombardano Sirte
Nei giorni scorsi i media libici hanno riportato la notizia di un messaggio del comando dell'operazione "Al-Bunyan Al-Marsous" al governo di al-Serraj che chiedeva il supporto di raid aerei Usa nella battaglia contro il Daesh a Sirte. Nel messaggio, secondo quanto riportato da diversi media libici, si chiedeva l'intervento Usa sulla base di coordinate fornite delle forze fedeli a Serraj presenti sul terreno. Proprio oggi la compagnia petrolifera libica (Noc) ha annunciato che riprenderà le esportazioni di greggio, bloccate da mesi a causa di divergenze politiche e di attacchi jihadisti. "Avvieremo i lavori per la ripresa delle esportazioni dai porti che erano chiusi e dai giacimenti che li approvigionavano", ha indicato in un comunicato la Noc, menzionando la riparazione delle installazioni danneggiate e il "ritorno della manodopera".La settimana scorsa, le Guardie dei siti petroliferi avevano annunciato la riapertura dei due principali terminali, quelli di Ras Lanouf e di al Sedra, di una capacità rispettiva di 200.000 e di 500.000 barili al giorno. Erano chiusi dallo scorso gennaio dopo che i loro serbatoi avevano preso fuoco a causa di attacchi del Daesh. Il settore energetico, principale fonte di reddito per la Libia, è gestito dalla Noc che si è scissa in due gruppi rivali: il principale ha sede a Tripoli e fa capo al governo mentre il rivale, che ha sede nell'Est, resta vicino a un esecutivo parallelo che gode della fiducia di un Parlamento che rifiuta ancora di cedere il potere a Tripoli.