L'Italia riconosce il Consiglio nazionale di transizione dei ribelli libici come unico "interlocutore legittimo" e invita Muammar Gheddafi e la sua famiglia a lasciare il potere. Lo dice il ministro degli Esteri Franco Frattini durante una conferenza stampa alla Farnesina al termine dell'incontro con Ali Al Isawi, rappresentante dei ribelli libici. Frattini ha aggiunto che l'Italia non esclude di fornire armi ai ribelli. "L'Italia è pronta a fare di più di quello che ha già fatto" per risolvere la situazione in Libia, ha continuato Frattini. "Aiuteremo i feriti con l'invio di dottori e porteremo le persone che versano in gravi condizioni negli ospedali italiani. 5 dottori e 3 paramedici italiani sono stati inviati a Misurata, una delle città più duramente attaccate dalle forze del regime di Gheddafi. Gino Strada e la sua organizzazione Emergency sono già sul posto".
SUL CAMPOSono ripresi i combattimenti a Marsa el Brega, terminal petrolifero a sud di Bengasi che i ribelli libici affermano di aver già riconquistato. Almeno una persona è stata uccisa a Misurata, bombardata dalle truppe fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo testimoni le forze governative avrebbero bombardato anche Yafran, una cittadina a circa 100 km a sudovest di Tripoli: 2 i morti e 4 i feriti. "Ci attaccano da ieri, già due persone sono morte, altre quattro ferite", hanno riferito testimoni ad Al Arabiya. La Difesa francese ha reso noto ieri in un comunicato che le proprie truppe hanno distrutto diversi blindati dell'esercito libico nella regione di Ras Lanuf.
SAIF GHEDDAFI PROPONE LA TRANSIZIONEIl New York Times, citando fonti diplomatiche libiche, ha rivelato inoltre che Saif Islam Gheddafi, figlio del rais, ha proposto di prendere il comando del Paese ed aprire un processo di transizione in Libia che porti verso una nuova democrazia costituzionale, anche se "né il colonnello Gheddafi e né i ribelli sembrano pronti ad accettare la proposta". Stando a fonti riservate del Daily Mail il figlio di Gheddafi Saif al-Islam avrebbe anche cercato di mettersi in contatto con i servizi segreti di Italia e Gran Bretagna. Sono circa 160 le persone rimaste uccise nell'ultima settimana nel corso degli scontri tra insorti e lealisti. Lo riferiscono fonti mediche. Sul fronte diplomatico il vice ministro degli Esteri libico è partito alla volta di Atene per consegnare un messaggio di Gheddafi al premier greco. A riferirlo fonti ufficiali del governo greco, secondo cui Abdelati Obeidi avrebbe detto a Papandreou di volere la fine dei combattimenti. A quanto si apprende, inoltre, una "delegazione" britannica sarebbe arrivata in questi giorni a Bengasi, bastione dei ribelli nella Libia orientale. Nel frattempo arrivano due nuove defezioni all'interno del regime: l'alto diplomatico Ali Triki si è dimesso dalla carica di consigliere del colonnello Gheddafi, diventando l'ennesimo degli uomini vicini al leader libico ad abbandonare il regime; mentre testimoni hanno affermato che il vice ministro degli Esteri e degli Affari europei libico, Abdelati Laabidi, è entrato in Tunisia per il valico di frontiera di Ras Jdir.