Libano. "Hezbollah ha detto sì alla proposta di tregua Usa"
Le squadre di soccorso libanesi in azione dopo l'ennesimo raid israeliano
La risposta di Hezbollah alla bozza di accordo di cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti, è stata "sì, ma" e i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. Lo ha riferito il corrispondente di Axios dagli Usa dopo che la tv libanese Lbci ha detto che il Libano ha informato l'amministrazione Biden che Hezbollah ha dato una risposta positiva alla proposta di tregua con Israele.
Nonostante il passo in avanti sulla strada del negoziato, la guerra non sembra conosce pause. Secondo quanto scrive al-Jazeera, che ha citato l'agenzia libanese Nna, almeno altri 8 paramedici della protezione civile libanese sono rimasti uccisi in raid israeliani sul sud del Libano. Almeno 6 di loro sono morti ad Arab Salim, nel governatorato di Nabatieh. A Nabatieh si trovavano anche gli altri due paramedici dell'autorità islamica della salute. Il governo libanese e alcune Ong, ha scritto al-Jazeera, accusano Israele di "prendere deliberatamente di mira" i soccorritori e il personale medico e paramedico in Libano. Sull’altro fronte una raffica di 30 razzi è stata lanciata da Hezbollah dal Libano sulla Galilea occidentale: lo rende noto l'Idf, secondo cui alcuni sono stati intercettati mentre altri sono caduti in zone aperte. Non ci sono feriti.
A Beirut le scuole oggi sono rimaste chiuse, dopo l’ondata di pesanti attacchi aerei israeliani di ieri che hanno preso di mira il cuore della capitale libanese, uccidendo il capo dei media di Hezbollah, Mohammad Afif. L'esercito israeliano ha effettuato nuovi attacchi nella notte e lunedì mattina in diverse zone del sud del Libano, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa libanese Ani. "Le scuole pubbliche e private e gli istituti di istruzione superiore privati che offrono lezioni in presenza rimarranno chiusi fino a martedì compreso", secondo un comunicato stampa del ministero dell'Istruzione libanese. Il sistema educativo in Libano è già colpito dai raid israeliani contro Hezbollah, con lo sfollamento di molte famiglie e la fornitura di istituti scolastici per accoglierle.
Secondo il ministero della Sanità libanese, i due ultimi attacchi israeliani, effettuati nel centro della capitale, hanno provocato almeno sei morti. Mohammad Afif è stato ucciso nel primo attentato a Ras el-Nabaa, secondo una fonte della sicurezza. Il raid ha provocato anche "quattro morti, tra cui una donna, e 14 feriti, tra cui due bambini", ha affermato il ministero. Il secondo bombardamento, ieri sera, nel quartiere commerciale di Mar Elias, ha causato due morti e 13 feriti, secondo il ministero oltre a un incendio nel quartiere, oggi sotto controllo dopo aver fatto esplodere le riserve di carburante.
Israele, che il 30 settembre ha iniziato anche operazioni di terra nel sud del Libano, è entrato in guerra aperta contro Hezbollah dopo un anno di violenze transfrontaliere avviate dal movimento armato a sostegno del suo alleato palestinese Hamas, che ha costretto allo sfollamento decine di migliaia di residenti delle zone di confine. Finora il bilancio è di almeno 3.500 vittime.
Pesantissimo anche il bilancio degli attacchi di domenica su Gaza, tra i più pesanti dall’inizio della guerra. Secondo un bilancio diffuso da Hamas, almeno 72 sono le vittime solo a Beit Lahia, a nord di Gaza, e un'altra trentina tra Nuseirat, Bureij e Rafah. Secondo fonti palestinesi, in particolare, a Beit Lahia è stato colpito un palazzo residenziale a più piani in cui vivevano 6 famiglie.